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08-11-12, 15:36 | #81 |
Riferimento: Nativi americani
IL NOME
Sbagliando, li hanno chiamati Indiani e Pellirosse. Loro si definiscono orgogliosamente e giustamente "I VERI AMERICANI".A chiamarli Indiani fu per primo Cristoforo Colombo che sbarcato il 12 ottobre 1492 su un'isola dei Caraibi, convinto di avere raggiunto le Indie, scrisse sul suo diario:"appena sbarcato sull'isola ho preso molti prigionieri indiani". A definirli Pellirosse fu invece Giovanni Caboto che incontrò i Beothue, che avevano la pelle tinta con ocra rossa per una cerimonia importante LA STORIA Agli inizi del secolo XVI,quando giunsero i primi coloni europei, il Nord-America era abitato da circa un milione di Pellerossa raggruppati in 400 tribù e in circa 300 famiglie linguistiche. Nelle fertili regioni orientali vivevano tribù di agricoltori sedentari, come gli Irochesi e i Cherookee; anche le calde terre del sud-ovest erano abitate da popoli di agricoltori, come i Navajo e gli Hopi. Più dure invece le condizioni di vita delle tribù sparse nei deserti dell'ovest dove la principale fonte alimentare era costituita da radici e tuberi; ancora più a ovest le tribù indiane si dedicavano soprattutto alla pesca del salmone e alla caccia, ma il gruppo più numeroso di tribù era nelle grandi praterie dove vivevano Sioux,Cheyenne,Comanche ed altri. Questi indiani nomadi cacciavano negli sterminati spazi della prateria daini,antilopi, ma soprattutto bisonti. Dai bisonti ,infatti gli indiani delle praterie ricavavano quasi tutto il necessario per vivere. Quando i bianchi penetrarono nella regione delle praterie, praticarono una caccia spietata ai bisonti che diminuirono rapidamente di numero e rischiarono di estinguersi. I cacciatori bianchi contribuirono così all'estinzione dei popoli pellerossa che non potevano vivere senza questi animali. Ma lo sterminio dei popoli indiani fu portato a termine soprattutto dagli eserciti americani e inglesi che pur di espandersi all'interno del Nord America cacciarono ingiustamente i nativi americani dalle loro terre e proprietà compiendo veri e propri massacri senza risparmiare donne e bambini. I Pellerossa vennero letteralmente annientati attraverso uno spietato genocidio.Oggi gli indiani non formano più una nazione, non sono più un popolo padrone della terra in cui vive, capace di esprimere una sua cultura e una sua civiltà. Infatti una parte di essi si è integrata completamente nella civiltà bianca, mentre un'altra parte vive in alcune centinaia di riserve sparse nel territorio statunitense e in quello canadese. |
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09-11-12, 13:45 | #85 |
Riferimento: Nativi americani
Lettera d'amore di Oriah Mountain Dreamer, nativa americana" -LEGGETELA TUTTA, E' SPLENDIDA
Non mi interessa cosa fai per vivere, voglio sapere per cosa sospiri e se rischi il tutto per trovare i sogni del tuo cuore. Non mi interessa quanti anni hai, voglio sapere se ancora vuoi rischiare di sembrare stupido per l'amore, per i sogni, per l'avventura di essere vivo. Non voglio sapere che pianeti minacciano la tua luna, voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dolore, s e sei rimasto aperto dopo i tradimenti della vita o se ti sei rinchiuso per paura del dolore futuro. Voglio sapere se puoi sederti con il dolore, il mio o il tuo; se puoi ballare pazzamente e lasciare l'estasi riempirti fino alla punta delle dita senza prevenirti di cautela, di essere realisti, o di ricordarci le limitazioni degli esseri umani. Non voglio sapere se la storia che mi stai raccontando sia vera. Voglio sapere se sei capace di deludere un altro per essere autentico a te stesso, se puoi subire l'accusa di un tradimento e non tradire la tua anima. Voglio sapere se sei fedele e quindi hai fiducia. Voglio sapere se sai vedere la bellezza anche quando non è bella tutti i giorni. Se sei capace di far sorgere la tua vita con la tua sola presenza. Voglio sapere se puoi vivere con il fracasso, tuo o mio e continuare a gridare all'argento di una luna piena: Non mi interessa sapere dove abiti o quanti soldi hai, mi interessa se ti puoi alzare dopo una notte di dolore, triste o spaccato in due, e fare quel che si deve fare per i bambini. Non mi interessa chi sei, o come hai fatto per arrivare qui, voglio sapere se potresti restare in mezzo al fuoco con me e non retrocedere. Non voglio sapere cosa hai studiato, o con chi o dove, voglio sapere cosa ti sostiene dentro, quando tutto il resto non l'ha fatto. Voglio sapere se sai stare da solo con te stesso, e se veramente ti piace davvero la compagnia che hai nei momenti vuoti. Oriah Mountain Dreamer |
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09-11-12, 14:02 | #86 |
Riferimento: Nativi americani
"ma una marea umana, una marea che non potevano nè vedere nè udire, stava montando dall est. i momenti felici di quell estate erano gli ultimi che avrebbero avuto. presto le loro case furono distrutte, i loro bisonti scomparsi, gli ultimi Sioux ancora liberi si sottomisero all autorità dei bianchi a fort Robinson nel Nebraska.
la grande cultura del cavallo e della prateria era finita per sempre, e la frontiera americana stava per passare alla storia." (Michael Blake) |
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09-11-12, 14:09 | #87 |
Riferimento: Nativi americani
Fratello! Le nostre terre un tempo erano vaste, e le vostre piccolissime. Voi ora siete diventati un grande popolo e noi abbiamo appena tanto spazio da distendere le nostre coperte. Vi siete impadroniti del nostro paese, ma ancora non vi basta. Volete obbligarci a credere nella vostra religione.
[Giacca Rossa] |
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09-11-12, 15:58 | #88 |
Riferimento: Nativi americani
"Non abbiamo mai fatto nulla di male all’uomo bianco; non abbiamo intenzione di farlo… Noi vogliamo essere amici dell’uomo bianco… I bisonti stanno rapidamente diminuendo. Le antilopi, che pochi anni fa erano numerose, ora sono poche. Quando questi animali saranno tutti morti noi patiremo la fame; vorremo qualche cosa da mangiare, e saremo costretti a venire al forte. I vostri giovani uomini non devono sparare su di noi; ogni volta che ci vedono ci sparano addosso, e noi spariamo a loro."
Toro Seduto, Sioux |
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09-11-12, 16:04 | #89 |
Riferimento: Nativi americani
Di Toro (bufalo)Seduto. . . Sono andato nella grande citta dell'uomo bianco,devo dire che ne sono rimasto meravigliato. . Ma poi girando per le vie,dei bimbi si sono avvicinati a me con la mano aperta ,ho dato loro cio che avevo nelle mie tasche. Ho pensato ,come potra l'uomo bianco pensare alla mia gente,se lascia morire di fame i suoi figli. . . .
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09-11-12, 16:11 | #90 |
Riferimento: Nativi americani
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. . A volte, quando si torna a casa, si rivede in un lampo tutta la vita. Tanti flash veloci. Attimi di felicità. Ricordi tristi. A seconda del sole o della pioggia che ti bagna, rivedere la propria città, dopo molti anni, dà sensazioni opposte. Paura di un passato che attende il viaggiatore? O gioioso desiderio di ritrovare i luoghi amati? Amici mai dimenticati. Forse qualche amore che aspetta ancora un vecchio vagabondo. Quando si torna a casa, non s'immagina che la propria vita cambierà, rompendo l'andamento, fino a quel momento lineare della propria esistenza. Non ci sono inaspettate novità dietro le curve di una strada conosciuta o camminando in una via dove si è passata l'infanzia. La città è come una casa. Bella o brutta che sia bisogna tornarci prima o poi. Prima o poi. A volte il cuore dice mai. Eppure ci sono luoghi che ti appartengono dentro. Non solo muri, viali, portoni, alberi, negozi. Ma arie, profumi, odori. I colori della tua anima. Trieste è soprattutto vento. |
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