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FRASI PENSIERI RIFLESSIONI Le più belle,le più o meno note,le personali. |
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10-04-13, 19:29 | #81 |
Riferimento: il mio blocchetto" diario di riflessione personale " alessia V.66"
Ogni strada è soltanto una tra un milione di strade possibili.
Perciò dovete sempre tenere presente che una via è soltanto una via. Se sentite di non doverla seguire, non siete obbligati a farlo in nessun caso. Ogni via è soltanto una via. Non è un affronto a voi stessi o ad altri abbandonarla, se è questo che vi suggerisce il cuore. Ma la decisione di continuare per quella strada, o di lasciarla, non deve essere provocata dalla paura o dall’ambizione. Vi avverto: osservate ogni strada attentamente e con calma. Provate a percorrerla tutte le volte che lo ritenete necessario. Poi rivolgete una domanda a voi stessi, e soltanto a voi stessi. Questa strada ha un cuore? Tutte le strade sono eguali. Non conducono in nessun posto. Ci sono vie che passano attraverso la boscaglia, o sotto la boscaglia. Questa strada ha un cuore? E’ l’unico interrogativo che conta. Se ce l’ha è una buona strada. Se non ce l’ha, è da scartare. Carlos Castaneda foto web |
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#1.5 | |
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10-04-13, 19:32 | #82 |
Riferimento: il mio blocchetto" diario di riflessione personale " alessia V.66"
È sempre così difficile giudicare il senso di quel che ci capita nel momento in cui ci capita e bisognerebbe imparare, una volta per tutte, a dare meno peso a quella distinzione " bene o male, piacere o dispiacere " visto che il giudizio cambia col tempo e spesso il giudizio stesso finisce per non avere alcuno valore.
Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra. |
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10-04-13, 23:15 | #83 |
Riferimento: il mio blocchetto" diario di riflessione personale " alessia V.66"
Ho pensato a quanto spiacevole sia essere chiusi fuori.. e ho pensato a quanto sia peggio essere chiusi dentro.
Virginia Woolf |
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10-04-13, 23:35 | #84 |
Riferimento: il mio blocchetto" diario di riflessione personale " alessia V.66"
Preferisco scegliere, perché non fare una scelta con il proprio cuore significa farla fare ad altri. E poi ti trovi con una vita che non è più tua.
Stephen Littleword |
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11-04-13, 11:30 | #85 |
Riferimento: il mio blocchetto" diario di riflessione personale " alessia V.66"
"Credere nell'Uomo significa credere nella sua libertà. Libertà di pensiero, di parola, di critica, di opposizione. ".
Oriana Fallaci |
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11-04-13, 11:31 | #86 |
Riferimento: il mio blocchetto" diario di riflessione personale " alessia V.66"
Colui che divide il proprio sapere e lo discute con gli altri, ottiene una conoscenza universale serena. Povero invece chi pensa di sapere e tiene per sé. Perché così percorre la strada senza sbocco della limitazione.
Maestro Zen |
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11-04-13, 11:31 | #87 |
Riferimento: il mio blocchetto" diario di riflessione personale " alessia V.66"
Per natura l'uomo cerca da sempre la libertà, senza comprendere che l'unica gabbia da cui non può evadere è la propria mente. L'unica cosa che si può fare è renderla il più confortevole possibile.
Anonimo |
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11-04-13, 14:42 | #89 |
Riferimento: il mio blocchetto" diario di riflessione personale " alessia V.66"
qual'è l'animale più letale per l'uomo, vivente sulla terra?
La risposta non è così semplice od intuibile, quindi mi permetto di fare io la graduatoria, citando i primi 5 posti in base alla pericolosità e quindi al numero di decessi a loro imputabili ogni anno: La zanzara con 2.000.000 di morti. Non quella comune che ogni estate guasta le nostre serate all'aperto, ma quella anofele, portatrice della malaria. Il cobra con 100.000 morti. Pur non essendo il più velenoso in assoluto è certamente quello, tra le serpi, a cui imputare la maggior parte dei trapassi (escluso ovviamente quello che indusse in tentazione Eva, che sulla coscienza ne ha miliardi...). Lo scorpione con 5.000 morti. Basta una piccola puntura e, in assenza di immediate cure, accompagna, con non poche sofferenze, dritti al Creatore. Il coccodrillo ed i suoi meno noti cugini, alligatore, caimano e gaviale, è responsabile di più di 1.000 morti. L'elefante con più di 500 morti, che “pacioccone e simpatico” chiude la classifica dei peggiori amici dell'uomo. ...ah dimenticavo lo squalo, tormentone cinematografico degli anni 70/80, incubo dei mari e di molti bagnanti che ogni anno non perdono occasione per avvistarne uno, anche nei laghi... è responsabile di “soli” 50 casi all'anno di ferite mortali! Quando dovete dare del crudele a qualcuno... non dite per favore che è uno squalo! dal web fonte Espresso blog |
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11-04-13, 14:57 | #90 |
Riferimento: il mio blocchetto" diario di riflessione personale " alessia V.66"
UDJAT: L'OCCHIO DI HORUS
L'Udjat è un simbolo che nella antica religione egizia raffigura l'occhio del Dio Horus dalla testa di falco, figlio del Dio Osiride e della Dea Iside. Horus per vendicare la morte di suo padre ucciso da Seth, Dio del male e anche zio, viene accecato all'occhio sinistro con una lancia e guarito poi dal fratello Thot, Dio della magia dalla testa di ibis. Anche questo è un simbolo e un potente amuleto molto importante e frequente nella religione egizia, il suo scopo è quello di proteggere le anime dei defunti nell'Aldilà in quanto simbolo di rigenerazione. Lo si puo vedere spesso raffigurato nelle pitture egizie come un occhio con trucco tipico e con sopracciglio e con una specie di spirale sotto, probabilmente a rappresentare il piumaggio dello stesso falco. Inoltre un altro significato dell'occhio sinistro rappresenta la consapevolezza, visione interiore, la parte spirituale di ogni essere umano, contrapposto all'occhio destro che vede il mondo materiale, mentre entrambi gli occhi rappresentano l'Universo, simile al concetto dello Yin-Yang. L'utilizzo pratico dell'Udjat è però di tipo matematico: le linee che lo compongono infatti sono algebricamente connesse da un rapporto numerico per cui è possibile, conoscendo questo rapporto, utilizzare l'Occhio di Horus come un vero e proprio "metro" ante-litteram. L'Udjat è stato poi associato al massonico Occhio Onniveggente, anche per via della presenza in questo simbolo di una piramide. Da ricordare anche che l'Udjat, prima di essere associato al Dio Horus, era stato attribuito anche al Dio supremo Ra. |
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