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FRASI PENSIERI RIFLESSIONI Le più belle,le più o meno note,le personali. |
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08-11-15, 05:32 | #701 |
Riferimento: Nativi americani
Il sole dell'autunno riscalda il bosco e il suo tepore invita la timida marmotta ad uscire per andare a dormire sopra una roccia, protesa verso il sole.
L'industrioso picchio è occupato a battere su un tronco cavo e una femmina di daino sbuffa. mentre i suoi zoccoli scivolano sul tappeto di foglie autunnali. Questa è la stagione di fertile pienezza, quando la lanugine di semi si lascia trasportare dalla brezza, quella stessa brezza che accarezza i prati sfumati di rosa e di beige e ne piega dolcemente l'erba in un inchino. Sia che si parli della natura, o della natura umana, questo è un tempo di sottile cambiamento, il tempo in cui le oche prendono le vie del cielo verso il sud e l'uomo tenta di prevedere la severità dell'inverno. Ma dietro tutto questo c'è uno Spirito che ama e che ci dice di non preoccuparci. E allora perchè ci chiedete di lasciare i fiumi, il sole e il vento e di andare a vivere dentro le case? Parra-Wa-Samen Capo guerriero Comanche |
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#1.5 | |
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10-11-15, 01:17 | #702 |
Riferimento: Nativi americani
“Nonno perché gli uomini combattono”
Il vecchio, gli occhi rivolti al sole calante, al giorno che stava perdendo la sua battaglia con la notte, parlò con voce calma. “Ogni uomo, prima o poi, è chiamato a farlo. Per ogni uomo c’è sempre una battaglia che aspetta di essere combattuta, da vincere o da perdere. Perché lo scontro più feroce è quello che avviene fra i due lupi.” “Quali lupi nonno?” “Quelli che ogni uomo porta dentro di sé.” Il bambino non riusciva a capire. Attese che il nonno rompesse l’attimo di silenzio che aveva lasciato cadere fra loro, forse per accendere la sua curiosità. Infine, il vecchio che aveva dentro di sé la saggezza del tempo riprese con il suo tono calmo. “Ci sono due lupi in ognuno di noi. Uno è cattivo e vive di odio, gelosia, invidia, risentimento, falso orgoglio, bugie, egoismo.” Il vecchio fece di nuovo una pausa, questa volta per dargli modo di capire quello che aveva appena detto. “E l’altro?” “L’altro è il lupo buono. Vive di pace, amore, speranza, generosità, compassione, umiltà e fede.” Il bambino rimase a pensare un istante a quello che il nonno gli aveva appena raccontato. Poi diede voce alla sua curiosità e al suo pensiero. “E quale lupo vince?” Il vecchio Cherokee si girò a guardarlo e rispose con occhi puliti. “Quello che nutri di più.” Giorgio Faletti |
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10-11-15, 01:21 | #703 |
Riferimento: Nativi americani
Non abbiamo mai fatto nulla di male all’uomo bianco; non abbiamo intenzione di farlo... Noi vogliamo essere amici dell’uomo bianco... I bisonti stanno rapidamente diminuendo. Le antilopi,che pochi anni fa erano numerose,ora sono poche. Quando questi animali saranno tutti morti noi patiremo la fame; vorremo qualche cosa da mangiare,e saremo costretti a venire al forte. I vostri giovani uomini non devono sparare su di noi; ogni volta che ci vedono ci sparano addosso,e noi spariamo a loro.
Toro Alto-Cheyenne |
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10-11-15, 01:38 | #704 |
Riferimento: Nativi americani
Vi è molto di folle nella vostra cosidetta civiltà. Come pazzi voi uomini bianchi correte dietro al denaro, finché ne avete così tanto, che non potete vivere abbastanza a lungo per spenderlo. Voi saccheggiate i boschi e la terra, sprecate i combustibili naturali, come se dopo di voi non venisse più alcuna generazione, che ha altrettanto bisogno di tutto questo. Voi parlate sempre di un mondo migliore, mentre costruite bombe sempre più potenti, per distruggere quel mondo che ora avete. (Tatanga Mani
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10-11-15, 01:51 | #705 |
Riferimento: Nativi americani
Conducimi gentilmente verso l'alba,
ove i miei sogni divengono luce, unendosi alla radiosità del sole, spargendo l'indaco del mio Spirito. Riportami al mondo della veglia, con immagini vivide che segnano il mio cuore, stringendo fra le dita le mappe di sentieri appena nati, permettendo alla mia vita di divenire arte viva. (Jamie Sams-Cherokee-Seneca) |
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10-11-15, 17:03 | #706 |
Riferimento: Nativi americani
Animali Totem
IL SERPENTE Il serpente simboleggia per gli indiani il ciclo di nascita, vita, morte e rinascita, grazie al processo della muta della pelle. Tra i tipi di forza che gli vengono attribuiti si annoverano la forza della creazione, della sessualità, del mutamento, dell’anima e dell’immortalità. Uomini con l’energia del serpente sono piuttosto rari, poiché tra le esperienze che devono attraversare vi è quella di venire a contatto con veleni senza riportarne danni, cioè imparando a trasformare le sostanze velenose penetrate nei loro corpi in sostanze innocue. Il serpente è una creatura collegata all'elemento fuoco: a livello del corpo ciò genera passione e desiderio, ma a livello spirituale porta ad accedere al Grande Spirito e a realizzare la saggezza che tutto comprende. Qualora il serpente appaia nei vostri sogni, ciò indica che è tempo di iniziare un processo di mutamento, allo scopo di poter progredire per avvicinarsi alla realizzazione di sé. I suoi significati sono: trasmutazione, rinascita, iniziazione, sapienza. dal web |
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11-11-15, 13:32 | #707 |
Riferimento: Nativi americani
L'ULTIMA PREGHIERA DI ALCE NERO,
PER IL FUTURO DEL SUO POPOLO Avo, Grande Spirito, ancora una volta guardami sulla terra e chinati per udire la mia debole voce. Tu sei vissuto per primo, e sei più antico di ogni bisogno, più antico di ogni preghiera. Tutte le cose ti appartengono: i bipedi, i quadrupedi, le ali dell'aria e tutte le cose verdi che vivono. Hai disposto i poteri dei quattro quadranti perchè si incrocino. Hai fatto incrociare la strada buone e la strada della difficoltà; e là dove si incrociano, il luogo è sacro. Un giorno dopo l'altro, eternamente, tu sei la vita stessa delle cose. Perciò ti mando una voce, Grande Spirito, Avo mio, senza dimenticare nulla di ciò che hai fatto, le stelle dell'universo e le erbe della terra. Tu mi hai detto, quando ero ancora giovane e potevo sperare, che se mi trovavo in difficoltà dovevo mandarti una voce, quattro volte, una per ogni quadrante della terra, e tu mi avresti ascoltato. Oggi ti mando una voce per un popolo preso dalla disperazione. Al centro del mondo mi hai portato e mi hai mostrato la bontà e la bellezza e la stranezza della terra verdeggiante, l'unica madre; e le forme delle cose dello spirito, come dovrebbero essere, me le hai mostrate lì e le ho viste. Nel centro di questo cerchio sacro, hai detto che io avrei fatto fiorire l'albero. Con le lacrime sulla faccia, o Grande Spirito!, con le lacrime sulla faccia debbo adesso dirti che l'albero non è mai fiorito. Quì, nel centro del mondo, dove mi portasti quando ero giovane per insegnarmi; quì, vecchio ormai mi vedi e l'albero si è seccato. Può darsi che qualche piccola radice dell'albero sacro sia ancora viva. Allora nutrila, affinchè possa buttar foglie e fiori e riempirsi di uccelli cantori. Ascoltami, non per me, ma per il mio popolo; io sono vecchio. Ascoltami, perchè essi possano ancora una volta ritornare entro il cerchio sacro e trovare la buona strada rossa, l'albero protettore. |
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12-11-15, 12:55 | #708 |
Riferimento: Nativi americani
La sofferenza sembra giustificare il nostro bisogno di vendetta - ma c'è una vendetta più dolce nello scoprire che il nostro spirito interiore può espandersi talmente da sospingere fuori ogni ingiustizia ed amarezza.
Chi non ha il diritto di sentirsi amareggiato? Una cosa difficile da dimenticare, una montagna da superare - ma poi, segue una tale pace! La pace si espande, come caldo miele sul pane e permea ogni piccola parte di noi, che la cattura e la trattiene. Il cuore allarga le sue braccia in gratitudine, per essere stato liberato dall'oscurità di amari ricordi. Tutti noi possiamo farlo - tutti noi dobbiamo farlo, se vogliamo stare bene e avere qualcosa da condividere. Bisogna semplicemente lasciar andare. Sarà la vita stessa che farà pareggiare i conti, lo fà sempre. Per il tempo che vivrò, voglio vivere bene. Geronimo Apache Chiaracahua |
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12-11-15, 16:38 | #709 |
Riferimento: Nativi americani
Fra le virtù più importanti di un essere umano, una delle più rispettate fra i Nativi era senza dubbio la saggezza. Era una delle doti richieste ai capi, insieme con l'autocontrollo, la generosità, il coraggio e l'audacia. Ma fra tutte era anche la meno dimostrabile.
Un uomo era ritenuto saggio quando era capace di dispensare validi consigli al prossimo, quando infondeva fiducia ai guerrieri prima di una spedizione di guerra, quando riusciva a trovare mediazioni durante le liti tra i mèmbri della comunità, quando aveva una conoscenza superiore delle tradizioni della tribù, delle forze della natura e del regno degli Spiriti. Gli anziani della comunità erano i custodi di tutte le tradizioni, dei canti, delle storie, dei miti, e per questo erano ascoltati e venerati. Dato che tutto veniva tramandato oralmente, un anziano era, forzando un po' il paragone, ciò che per noi è una biblioteca: il ricettacolo del sapere della società. E il suo compito era trasmettere ai giovani tutta la sua conoscenza, affinchè la tradizione, e quindi la tribù stessa, potesse sopravvivere. II tentativo costante all'interno della cultura indiana di raggiungere l’armonia si rivela anche qui: da un lato i giovani erano educati e costantemente sollecitati a trattare con rispetto gli anziani, dall'altro questi ultimi avvertivano come naturale cedere il loro potere alle generazioni successive e le preparavano al meglio per questo compito. Gli anziani sapevano così di non essere inutili, anzi di avere un ruolo importante, un lavoro essenziale per il presente e il futuro della tribù. E i giovani non li consideravano un peso morto o, peggio ancora, un ostacolo per la conquista di un loro ruolo nella comunità. Un'altra dimostrazione di saggezza per gli Indiani era quella espressa nella vita di un individuo che impiega tutte le energie per il bene del prossimo, anche a costo di negare completamente se stesso. E chi più di un anziano poteva essere nella serena condizione di avere già una lunga vita alle s***** e desiderare di spendere quella che restava per il bene della comunità? In questa ottica e con una visione profondamente Spirituale di tulle le cose, compresa la morte,si spiega perchè molti anziani, troppo ammalati o non più in grado di badare a se stessi, scegliessero di allontanarsi dalla tribù per andare a morire in solitudine. nube che corre |
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12-11-15, 16:51 | #710 |
Riferimento: Nativi americani
Dividere ciò che si possiede, essere generosi è la nostra prima legge, il valore più grande in cui crediamo. Per poterci far dimenticare questi valori, ma soprattutto per allontanarci dal grande attaccamento e rispetto che avevamo per la Madre Terra, era necessario distruggere ciò che ci dava la forza di credere in tutto questo: la nostra spiritualità.
Birgil-Kills- Straight- Lakhota |
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