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FRASI PENSIERI RIFLESSIONI Le più belle,le più o meno note,le personali.

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Vecchio 15-11-12, 21:31   #301
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È proibito piangere senza imparare,svegliarti la mattina senza sapere che fare
avere paura dei tuoi ricordi. È proibito non sorridere ai problemi,non lottare pe
r quello in cui credi e desistere, per paura.Non cercare di trasformare i tuoi sogni in realta'.È proibito non dimostrare il tuo amore,fare pagare agli altri i tuoi malumori.È proibito abbandonare i tuoi amici,non cercare di comprendere coloro che ti stanno accanto e chiamarli solo quando ne hai bisogno.È proibito non essere te stesso davanti alla gente,fingere davanti alle persone che non ti interessano,essere gentile solo con chi si ricorda di te,dimenticare tutti coloro che ti amano.È proibito non fare le cose per te stesso,avere paura della vita e dei suoi compromessi,non vivere ogni giorno come se fosse il tuo ultimo respiro È proibito sentire la mancanza di qualcuno senza gioire,dimenticare i suoi occhi e le sue risate solo perche' le vostre strade hanno smesso di abbracciarsi.
Dimenticare il passato e farlo scontare al presente. È proibito non cercare di comprendere le persone,pensare che le loro vite valgono meno della tua,non credere che ciascuno tiene il proprio cammino nelle proprie mani.È proibito non creare la tua storia,non avere neanche un momento per la gente che ha bisogno di te, non comprendere che cio' che la vita ti dona,allo stesso modo te lo puo' togliere.È proibito non cercare la tua felicita', non vivere la tua vita pensando positivo,non pensare che possiamo solo migliorare,non sentire che, senza di te,questo mondo non sarebbe lo stesso.non sentire che, senza di te, questo mondo non sarebbe lo stesso.
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Vecchio 16-11-12, 15:30   #302
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Sono poche le persone che hanno il dono della sincerità e le riconosci dalla luce che emanano naturalmente, bisogna fare attenzione però...a non confondersi con quelle che sono solo un misero abbaglio.
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Vecchio 16-11-12, 21:26   #303
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Vivo amando quello che la vita mi offre.
Mi commuovo dinanzi alla gioia,
ascolto il silenzio della notte e ammiro le meraviglie che ci sono al mondo.
Tutto è immensamente grande,
tutto ci è stato dato per essere rispettato.
Tutto va colto e a tutto va dato un senso.
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Vecchio 16-11-12, 21:43   #304
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DEDICATO AI "MIGLIORI" ;)))
- Noi, che le nostre mamme mica ci hanno visti con l’ecografia.

- Noi, che a scuola ci andavamo da soli e da soli tornavamo.


- Noi, che la scuola durava fino alla mezza e poi andavamo a casa per il pranzo con tutta la famiglia (si, anche con papà).

- Noi, che eravamo tutti buoni compagni di classe, ma se c’era qualche bullo, ci pensava il maestro a sistemarlo sul serio.

- Noi, che se a scuola la maestra ti dava un ceffone, mamma a casa te ne dava 2.

- Noi, che se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa era il terrore.

- Noi, che quando a scuola c’era l’ora di ginnastica partivamo da casa in tuta, tutti felici.

- Noi, che avevamo le tute lucide acetate dell’Adidas che facevano fico, ma erano pure le uniche.

- Noi, che la gita annuale era un evento speciale e nelle foto delle gite facevamo le corna ed eravamo sempre sorridenti.

- Noi, che le ricerche le facevamo in biblioteca, mica su internet.

- Noi, che la vita di quartiere era piacevole e serena.

- Noi, che andare al mare nei sedili posteriori della 850 di papà o nella 1100 di nonno era una passeggiata speciale e serbiamo ancora il ricordo di un bagno “pulito” a Rimini o a Fregene.

- Noi, che alla Domenica andavamo sempre al ristorante, perché ogni papà poteva permetterselo, oppure i nonni ci portavano le “pastarelle”.

- Noi, che facevamo 4 mesi di vacanza al mare, da Giugno a Settembre.

- Noi, che non avevamo videogiochi, né registratori, né computer. Ma avevamo tanti amici lo stesso.

- Noi, che per cambiare canale alla TV dovevamo alzarci e i canali erano solo 2.

- Noi, che andavamo a letto dopo Carosello.

- Noi, che sapevamo che era pronta la cena perché c’era Happy Days e Fonzie.

- Noi, che guardavamo allucinati il futuro con “Spazio 1999”.

- Noi, che se la notte ti svegliavi e accendevi la TV vedevi solo il monoscopio Rai con le nuvole o le pecorelle di interruzione delle trasmissioni.

- Noi, che ci sentivamo ricchi se avevamo ‘Parco Della Vittoria e Viale Dei Giardini’.

- Noi, che i pattini avevano 4 ruote e si allungavano quando il piede cresceva.

- Noi, che chi lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era il più fico e che se anche andavi in strada non era così pericoloso.

- Noi, che dopo la prima partita c’era la rivincita, e poi la bella, e poi la bella della bella.

- Noi, che avevamo il ‘nascondiglio segreto’ con il ‘passaggio segreto’.

- Noi, che giocavamo a nomi-cose-animali-città.

- Noi, che ci divertivamo anche facendo Strega-comanda-colori.

- Noi, che ci mancavano sempre 4 figurine per finire l’album Panini (celò, celò, celò, celò, celò, celò, mi manca!).

- Noi, che suonavamo al campanello per chiedere se c’era l’amico in casa, ma che a quelli degli altri suonavamo e poi scappavamo (era il mitico chitarone!).

- Noi, che compravamo dal fornaio pizza bianca e mortadella per 100 £ire (= € 0,050!) e non andavamo dal dietologo per problemi di sovrappeso, perché stavamo sempre in giro a giocare.

- Noi, che bevevamo acqua dal tubo del giardino, non dalla bottiglia PET della minerale ed un gelato costava 50 £ire (pari a € 0,025!).

- Noi, che le cassette se le mangiava il mangianastri, e ci toccava riavvolgere il nastro con la Bic.

- Noi, che sentivamo la musica nei mangiadischi sui 45 giri vinile (non nell’Ipod) e adesso se ne vedi uno in un negozio di modernariato tuo figlio ti chiede cos’è.

- Noi, che al cinema usciva un cartone animato ogni 10 anni e vedevi sempre gli stessi tre o quattro e solo di Disney.

- Noi, che non avevamo cellulari (c’erano le cabine SIP per telefonare) e nessuno poteva rintracciarci, ma tanto eravamo sicuri anche ai giardinetti.

- Noi, che giocavamo a pallone in mezzo alla strada con l’unico obbligo di rientrare prima del tramonto.

- Noi, che trascorrevamo ore a costruirci carretti per lanciarci poi senza freni, finendo inevitabilmente in fossi e cespugli.

- Noi, che ci sbucciavamo il ginocchio, ci mettevamo il mercurio cromo, e più era rosso più eri fico.

- Noi, che giocavamo con sassi e legni, palline e carte.

- Noi, che le barzellette erano Pierino, il fantasma formaggino o c’è un francese-un tedesco-un italiano.

- Noi, che c’era la Polaroid e aspettavi che si vedesse la foto.

- Noi, che la Barbie aveva le gambe rigide.

- Noi, che il 1° Novembre era ‘Ognissanti’, mica Halloween.

- Noi, che l’unica merendina era il Buondì Motta e mangiavamo solo i chicchi di zucchero sopra la glassa.

- Noi, che il Raider faceva concorrenza al Mars.

- Noi, che a scuola le caramelle costavano 5 £ire.

- Noi, che si suonava la pianola Bontempi.

- Noi, che la Ferrari era Lauda e Alboreto, la McLaren Prost, la Williams Mansell, la Lotus Senna e Piquet e la Benetton Nannini e la Tyrrel a 6 ruote!

- Noi, che la penitenza era ‘dire-fare-baciare-lettera-testamento’.

- Noi, che ci emozionavamo per un bacio su una guancia.

- Noi, che il Ciao e il Boxer si accendevano pedalando.

- Noi, che nei mercatini dell’antiquariato troviamo i giocattoli di quando eravamo piccoli e diciamo “guarda! te lo ricordi?” e poi sentiamo un nodo in gola.

- Noi, che siamo ancora qui e certe cose le abbiamo dimenticate e sorridiamo quando ce le ricordiamo.

- Noi, che vivevamo negli anni di piombo, in mezzo ad inaudite violenze per lotte sociali e di classe.

- Noi, che votavamo per i partiti della 1° Repubblica: MSI, DC, PRI, PLI, PSI, PCI, e non per 70 diversi gruppi dai nomi fantasiosi.

- Noi, che trovammo lavoro tutti e subito. E ci sposammo presto.

Noi, che siamo stati tutte queste cose e tanto altro ancora.
Questa è la nostra storia.
Se appartieni alla generazione ‘50-’60-’70, dedica questo messaggio ai tuoi amici e conoscenti della tua stessa generazione ed anche a gente più giovane come quelli dell’80-’90 perché ricordino o sappiano!!! :)))
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Vecchio 16-11-12, 21:55   #305
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IL CAPPELLINO (da leggere, è bellissima)

"Se non me lo lasci fare non potrò andare a scuola! Mi vergognerei troppo... È terribilmente importante, mamma!".
Elen
a scoppiò a piangere. Era la sua arma più efficace.
"Uffa', fa' come vuoi... " brontolò la madre, sbattendo il cucchiaino nel lavello.
"Sembrerai un mostro. Peggio per te!".
In altre 23 famiglie stava avvenendo una scenetta più o meno simile. Erano i ragazzi della Seconda B della Scuola Media "Carlo Alberto di Savoia". Per quel giorno avevano preso una decisione importante.
Ma gli allievi della Seconda B erano 25. In effetti, solo nella venticinquesima famiglia, le cose stavano andando in un modo diverso. Elisabetta era un concentrato di apprensione, la mamma e il papà cercavano di incoraggiarla. Era la quindicesima volta che la ragazzina correva a guardarsi allo specchio.
"Mi prenderanno in giro, lo so. Pensa a Marisa che non mi sopporta o a Paolo che mi chiama canna da pesca! Non aspetteranno altro!".
Grossi lacrimoni salati ricominciarono a scorrere sulle guance della ragazzina. Cercò di sistemarsi il cappellino sportivo che le stava un po' largo. Il papà la guardò con la sua aria tranquilla: "Coraggio Elisabetta. Ti ricresceranno presto. Stai reagendo molto bene alla cura e fra qualche mese starai benissimo".
"Sì, ma guarda!". Elisabetta indicò con aria affranta la sua testa che si rifletteva nello specchio, lucida e rosea.
La cura contro il tumore che l'aveva colpita due mesi prima le aveva fatto cadere tutti i capelli. La mamma la abbracciò: "Forza Elisabetta! Si abitueranno presto, vedrai... "
Elisabetta tirò su con il naso, si infilò il cappellino, prese lo zainetto e si avviò. Davanti alla porta della Seconda B, il cuore le martellava forte. Chiuse gli occhi ed entrò. Quando riaprì gli occhi per cercare il suo banco, vide qualcosa di strano. Tutti, ma proprio tutti, i suoi compagni avevano un cappellino in testa! Si voltarono verso di lei e sorridendo si tolsero il cappello esclamando: "Bentornata Elisabetta! ".
Erano tutti rasati a zero, anche Marisa così fiera dei suoi riccioli, anche Paolo, anche Elena e Giangi e Francesca... Tutti! Ma proprio tutti!
Si alzarono e abbracciarono Elisabetta che non sapeva se piangere o ridere e mormorava soltanto: "Grazie...".
Dalla cattedra, sorrideva anche il professor Donati, che non si era rasato i capelli, semplicemente perché era pelato di suo e aveva la testa come una palla da biliardo.
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Vecchio 16-11-12, 22:06   #306
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Sono sinceramente convinto che se c'è a questo mondo una persona che noi possiamo toccare totalmente, senza vergognarci, non moriremo mai di solitudine.


-- Leo Buscaglia
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Vecchio 16-11-12, 22:13   #307
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Vai bene come sei
Attenti a non cadere vittime della persuasione che non possiamo essere amati perché siamo troppo questo e troppo poco quell’ altro.
Andiamo bene come siamo, questa è la verità.
La diversità è la vita.
Vi sono stuoli di individui, per esempio, che prediligono le persone alte, oppure quelle basse: Ad alcuni piacciono le brune, altri preferiscono le bionde.
C’è chi apprezza i grassi, chi i magri: Chi ama i loquaci, chi ha un debole per i taciturni. E così via.
Meno ci sentiamo in torto per essere ciò che siamo, più sapremo di poter contare su un affetto veramente duraturo.
Con calma, con pazienza, scopriremo le persone che ci sapranno amare.
E da quel momento noi potremo contare su un’intera vita sgombra di artifici e delusioni, liberi di essere chi siamo.

Esternare il bisogno
Nessuno è mai tenuto a piangere o a soffrire in solitudine.
Eppure molti fra noi sarebbero disposti a patire in silenzio pur di non chiedere aiuto di cui peraltro hanno urgente necessità.
Tendiamo a ritenere che gli altri siano perfettamente consapevoli delle nostre pene, anche se noi non ne parliamo affatto.
E’ dalla forza emotiva, non dalla debolezza, che noi sappiamo trarre la capacità di invocare aiuto.
Il timore del rifiuto, o del ridicolo, o di qualunque altro impulso ci spinga a nascondere le nostre sofferenze, dev’essere sconfitto a ogni costo.
Diversamente, non otterremmo mai il supporto morale che ci occorre.
Naturalmente, nell’atto di sollecitare aiuto noi esprimiamo il nostro apprezzamento nei confronti di un’altra persona.
Implicitamente le facciamo capire che nutriamo fiducia in lei, che la reputiamo in gradi di aiutarci in un momento di grande vulnerabilità.
Non le chiediamo soluzioni. Vogliamo solo che sia presente, che ci accordi un sostegno temporaneo in attesa di trovare le nostre vie personale di superamento.
Un sano”Ho bisogno di te” è un’espressione importante d’amore.
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Vecchio 16-11-12, 22:16   #308
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SOLITUDINE COME SORGENTE D’AMORE
E’ bene tener presente che, indipendentemente dal numero delle persone che ci amano, ci circondano, hanno a cuore il nostro benessere e la nostra serenità, di fatto noi siamo veramente soli.
Nessuno, per quanto possa esserci vicino, può comprenderci perfettamente, capire le nostre paure, le nostre speranze, i nostri sogni.
Siamo ignoti perfino a noi stessi, e molti trascorrono l’intera vita nel tentativo di comprendere la loro vera essenza.
Tale estraniazione può diventare fonte di grande solitudine, ma non è detto che sia sempre così.
In realtà essa ci offre il destro di affrontare le nostre paure attraverso un processo di autorivelazione.
Noi sapremo davvero chi siamo solo quando vorremo scavare nei recessi più profondi del nostro io.
Altri scopriranno chi siamo solo quando ci arrischieremo a dischiuderci.
E’ un compito arduo, in continuo divenire. Attraverso l’accettazione della nostra solitudine, possiamo finalmente intuire l’autentico peso dell’amore e il motivo per cui vivere senza amore non è davvero possibile.

LA POSSESSIVITA’ FINISCE SEMPRE COL DISTRUGGERE CIO’ CHE SI PROPONE DI PROTEGGERE
Il controllo assoluto su un altro essere umano non è possibile e tantomeno auspicabile. Ed è sempre distruttivo.
Uno dei grandi miti sul vero amore vorrebbe che le vite di un uomo e di una donna fossero intrecciate per sempre, incamminate sulla stessa via, protese verso le stesse mete e i medesimi interessi, e che ogni istante di separazione fosse per loro un’eternità.
Quand’anche ciò fosse possibile, a me sembra tristissimo!
Sentirsi uniti, protetti, solidali è un sentimento del tutto naturale.
Ma diventa un problema quando noi ne facciamo un’esigenza esclusiva. Chi focalizza il proprio amore su un unico soggetto ha difficoltà nei suoi rapporti con gli altri.
Constatare che le persone che amiamo sanno amare, oltre a essere amate, dovrebbe essere un conforto, non una minaccia.
Dovremmo rallegrarci che abbiano interessi estranei alla nostra persona, che siano autosufficienti e abbiano fiducia in se stessi.
In realtà, noi siamo in grado di amare molte persone contemporaneamente senza con ciò diluire ciò che abbiamo da offrire.
Anzi, quanto più numerose sono le nostre esperienze affettive, tanto maggiore è il patrimonio che rechiamo con noi quando ci concentriamo su un rapporto intimo e profondo.
La spartizione non scredita la qualità dell’amore; al contrario viene intensificata e ulteriormente arricchita dalla nostra esperienza.
(Brani tratti dal libro: “Nati per amare” di Leo Buscaglia, edito da Mondadori
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Vecchio 16-11-12, 22:22   #309
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State molto attenti con i vostri sogni, perché corrono il rischio di avverarsi!

Quando io ti amo e tu mi ami, siamo l'uno come lo specchio dell'altro, e riflettendoci l'uno nello specchio dell'altro, vediamo l'infinito.

Voi siete meravigliosi, voi siete magici. Come voi ci siete soltanto voi.

La vostra responsabilità più grande è diventare tutto ciò che siete, non soltanto per il vostro beneficio, ma anche per il mio.

Si puo' dare soltanto cio' che si ha...e l'unica ragione per avere qualcosa è donarla.

L'essenza dell'educazione non è imbottirvi di fatti, bensì aiutarvi a scoprire la vostra unicità.

Abbiamo dimenticato cosa sia guardarsi l'un l'altro, toccarsi, avere una vera vita di relazione, curarsi l'uno dell'altro. Non sorprende se stiamo morendo tutti di solitudine.

Le esperienze più grandi della mia vita le ho avute quando due vite si intersecavano e due esseri umani riuscivano a comunicare.

Io penso che l'individuo ricco d'amore debba ritornare alla spontaneità.. bisogna toccarci, stringerci, sorriderci, pensarel'uno all'altro, e curarci gli uni degli altri: siamo liberi di fare tutto cio'.

Ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo, noi stessi diventiamo qualcosa di nuovo.
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Vecchio 16-11-12, 23:13   #310
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Ho bisogno di silenzio
come te che leggi col pensiero
non ad alta voce
il suono della mia stessa voce
adesso sarebbe rumore
non parole ma solo rumore fastidioso
che mi distrae dal pensare.

Ho bisogno di silenzio
esco e per strada le solite persone
che conoscono la mia parlantina

disorientate dal mio rapido buongiorno
chissà, forse pensano che ho fretta.

Invece ho solo bisogno di silenzio
tanto ho parlato, troppo
è arrivato il tempo di tacere
di raccogliere i pensieri
allegri, tristi, dolci, amari,
ce ne sono tanti dentro ognuno di noi.

Gli amici veri, pochi, uno?
sanno ascoltare anche il silenzio,
sanno aspettare, capire.

Chi di parole da me ne ha avute tante
e non ne vuole più,
ha bisogno, come me, di silenzio.


-- Alda Merini
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arciere, awards, medaglia, planetario


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