Riferimento: Nativi americani
Canto Navajo – Non sono lì, non dormo
“Non restare a piangere sulla mia tomba. Non sono lì, non dormo. Sono mille venti che soffiano. Sono la scintilla diamante sulla neve. Sono la luce del sole sul grano maturo. Sono la pioggerellina d’autunno quando ti svegli nella quiete del mattino. Sono le stelle che brillano la notte. Non restare a piangere sulla mia tomba. Non sono lì, non dormo.” Canto Navajo |
Riferimento: Nativi americani
COME SOLE ANDO' IN CIELO
Prima che nascesse Sole, tutto era buio. Perchè nascesse Sole, la Madre cominciò a crearlo. Fece prima la lucciola, ma vide che non illuminava molto. Allora si decise a fare Sole. Egli viveva con Luna, ma aveva anche un'altra moglie. Era un omuncolo brutto e deforme, ma un giorno gli chiesero: "Vorresti essere il padre del mondo?". Egli disse di sì e così lo vestirono d'oro: tutto era d'oro, il vestito, la borsa, il berretto. Poi Kakaraviku e Sekukue soffiarono e lo sollevarono in alto, in cielo. E appena salì, il buio si ritirò. la moglie di Sole non era bella. Le chiesero se voleva essere la madre del mondo ed ella disse di sì. Anche lei fu vestita d'oro e sollevata in cielo, dove raggiunse Sole. L'altra moglie di Sole, quando vide che Luna seguiva suo marito, corse, ma non riuscì a raggiungerla. Prese allora una manciata di cenere e gliela tirò, macchiandola. E' per questo che Luna non illumina come Sole e non ha la stessa luce. Sole mangia spirito di banana e di malanga, e tutti gli si offre in forma di spirito di pietra: si ammucchiano le pietre, vi si infonde lo spirito, ed esse diventano cibo. A Sole piace soprattutto la focaccia e l'amido di manioca. In cielo, nella Casa delle Cerimonie, c'è una pietra apposita che serve per dar da mangiare a Sole. leggenda indiana dal web |
Riferimento: Nativi americani
Parlavano a voce molto alta quando dicevano che le loro leggi erano fatte per tutti. ma presto capimmo che, sebbene si aspettassero da noi il rispetto della legge, infrangerla per loro era normale. Ci ordinarono di non bere whisky, ma erano essi stessi a fabbricarlo e a vendercelo in cambio di pellicce e pelli, fino a quando non ne rimasero quasi più. I loro Saggi dissero che potevamo adottare la loro religione, ma quando cercammo di comprenderla ci rendemmo conto che i bianchi avevano troppe religioni differenti.. e che raramente due di loro erano d'accordo su quale fosse quella giusta da seguire. Questo ci confuse molto finché capimmo che l'uomo bianco non considera la propria religione più seriamente delle leggi, tenendole entrambe dietro di sé, come aiutanti, per usarle quando possono fargli comodo nei rapporti con gli stranieri. Questi non erano i nostri modi. Mantenemmo le leggi che noi avevamo fatto e praticammo la nostra religione.
E posso andare avanti a raccontare di guerre e di furti di cavalli, Ma quando non ci furono più bisonti il cuore dei mio popolo cadde a terra e non si alzò mai più. Dopo, non accadde più niente. Grande Aquila, Sioux |
Riferimento: Nativi americani
LA RACCOLTA DELLE ERBE
Quando doveva raccogliere le erbe che avrebbe utilizzato per i propri rimedi, una Donna di Medicina usava alzarsi prima dell’alba per offrire le preghiere e i ringraziamenti della giornata. Quando i primi raggi del sole toccavano le piante, ella si recava dalla pianta più grande di una particolare varietà e le chiedeva il permesso di cogliere soltanto ciò di cui aveva bisogno. Quella pianta madre poteva dare o negare il consenso parlando al cuore della donna. Se il permesso veniva accordato, ella superava le sette piante successive senza cogliere nulla al fine di lasciarne abbastanza per le sette generazioni future. Quando si avvicinava a una pianta, le domandava di offrire il suo potere curativo. Se la richiesta veniva rifiutata si spostava verso altre piante e coglieva soltanto quelle che erano disposte a offrire la propria forza vitale per aiutarla a preparare i rimedi erboristici. A quell'ora del mattino la rugiada copriva ogni cosa e la forza vitale della pianta era al massimo. Raccogliere le erbe più tardi, quando il sole era già alto, significava avere meno forza vitale nei rimedi. La Ruota delle Lune |
Riferimento: Nativi americani
Le ninnananne del mio popolo sono state tramandatedi generazione in generazione ele cantiamo ancora oggi. Molte raccontano di animaliche si occupano affettuosamente dei loro piccoli,altre descrivono la terra d'origine del mio popolo equella in cui vivevamo. Attraverso queste canzonivogliamo insegnare ai nostri figlisoprattutto una cosa:profondo rispetto. Profondo rispetto e grande attenzione per tutto il creato. Solo quando avranno imparato a rispettare gli altri,potranno avere rispetto per se stessi. E solo così otterranno il rispetto degli altri. Per il mio popolo il rispetto di sé è una cosa importantee noi lo coltiviamo e lo sosteniamo. Una persona non può vivere senza avere rispetto per se stessa.
(Henry Vecchio Coyote) - Crow |
Riferimento: Nativi americani
Nube che corre
Se potessimo ascoltare la memoria degli alberi e del loro legno portato in ogni posto tagliato e modellato, se le parole che gli alberi dicono arrivassero alla nostra mente; se la Terra fosse rispettata e le restituissimo quello che le togliamo; se potessimo bere l'acqua dei fiumi,se le nostre parole fossero i sospiri dell' alba e il sole nascendo ci facesse commuovere per l'emozione di vedere un nuovo giorno. Se davanti al nostro cibo ringraziassimo lo spirito dell'animale che è morto per nutrirci. Se ogni persona fosse un fratello,perchè ognuno ha bisogno dell'altro,se le case fossero nuvole cucite dai fulmini, allora potremmo pensare a Wakan Tanka,al mistero che lo avvolge,al fumo della Pipa che ci ricongiunge a lui, in un grande Cerchio Sacro che circonda la vita. Allora potremmo fare Hunkapi e diventare parenti legati dallo scambio del tabacco per il grano e fumeremmo la Pipa Sacra. Se facessimo tutte queste cose,saremmo...Nativi Americani! Osceola |
Riferimento: Nativi americani
L'individualità colora la vita. I nostri stati d'animo hanno dei colori, così come i nostri vestiti, le sfumature della nostra pelle, le nostre idee.
Noi siamo stati creati per essere tutti allo stesso modo, ma siamo stati creati per essere noi stessi, per occupare un posto che nessun'altra persona potrebbe occupare. La Terra sarebbe un luogo monotono se ogni collina, ogni albero e ogni valle, fossero una linea retta e niente potesse essere diverso. Se ogni cosa avesse un colore grigio o fosse totalmente piatta, noi ci adegueremmo e saremmo altrettanto monotoni. Non esiste una regola secondo cui dobbiamo essere come tutti gli altri. Non dobbiamo seguire mode e fare cose insensate perchè qualcun altro le stà facendo. La vita di ognuno è un'entità separata, distinta dalla folla. E' nostra a du da lv di, nostra responsabilità personale, mantenere il rispetto di noi stessi, senza discussioni. Dio onnipotente ci ha creati tutti. Nuvola Rossa |
Riferimento: Nativi americani
Gli occhi,la porta dell’anima
il recipiente della verità l’essenza dell’uomo. Io guardo negli occhi di un Guerriero e vedo la gloria della nazione. Un uomo,stà ritto,s***** larghe sostenendo la Storia e l’insita Dignità del suo Popolo. Io guardo negli occhi di un Guerriero e capisco l’onore della nazione la Moralità... l’Umiltà... la Spiritualità.. di questo Popolo. Io guardo negli occhi di un Guerriero e vedo il protettore della Nazione la prima e l’ultima linea di difesa per i bambini e per gli anziani per le donne e i deboli. Io guardo negli occhi di un Guerriero e vedo la fragilità dell’uomo vacillare sotto il peso della sua responsabilità e pur vacillante,ancora fermo in piedi senza vergogna. Io guardo negli occhi di un Guerriero e vedo la visione di un uomo i suoi sogni corrono più veloci può misurare la sua impaziente andatura. Io guardo negli occhi di un Guerriero e vedo l’Uomo.... Cheyenne,del Sud (Pontiac) |
Riferimento: Nativi americani
tutto questo è già cominciato!!!
Gli antenati Nativi d'America narravano che esseri dalla pelle chiara sarebbero giunti dal mare orientale su grandi canoe mosse da immense ali bianche, simili a giganteschi uccelli. Le persone scese da queste grandi imbarcazioni sarebbero state anch'esse simili a uccelli, ma avrebbero avuto i piedi di due diverse forme: uno di colomba, l’altro di aquila. Il piede di colomba rappresenterebbe una nuova splendida religione di amore e gentilezza, mentre quello di aquila rappresenterebbe l’avidità per le ricchezze materiali, l'arroganza tecnologica e la perizia guerriera. Per molti anni il piede artigliato dell'aquila avrebbe dominato perché, sebbene questo nuovo popolo avesse parlato molto della nuova religione, non tutti i visi pallidi vivevano secondo i suoi dettami; avrebbero invece artigliato gli indiani col loro piede di aquila, uccidendoli, sfruttandoli e infine riducendoli in schiavitù. Dopo aver offerto una certa resistenza a quella sopraffazione, gli indiani avrebbero perso il coraggio, finendo per lasciarsi sospingere come un gregge e segregare in territori angusti per molti, molti anni. Poi però sarebbe venuto il tempo in cui la Terra si sarebbe ammalata a causa dell'avidità senza freni della nuova civiltà. Liquidi e metalli mortiferi, aria irrespirabile per fumi e ceneri, e persino la pioggia, anziché purificare la Terra, avrebbe riversato gocce avvelenate di piombo. Gli uccelli sarebbero caduti dal cielo, i pesci sarebbero venuti a galla col ventre per aria e tutte le foreste avrebbero incominciato a morire. Quando queste previsioni avessero cominciato ad avverarsi, il popolo indiano si sarebbe trovato al colmo della miseria, ma in seguito dall'Oriente sarebbe giunta una nuova luce e gli indiani avrebbero incominciato a ritrovare la forza, l’orgoglio e la salvezza. La leggenda continuava dicendo che essi avrebbero avuto dalla loro molti fratelli e sorelle visi pallidi: le reincarnazioni degli indiani uccisi o ridotti schiavi dai primi colonizzatori bianchi. Sì diceva che le anime di costoro sarebbero tornate in corpi di tutti i colori, rossi, bianchi, gialli e neri. Insieme e uniti, come i colori dell’arcobaleno, costoro avrebbero insegnato a tutte le genti del mondo come amare e rispettare la Madre Terra, della cui sostanza siamo fatti anche noi umani. Sotto il simbolo dell'arcobaleno, tutte le razze e tutte le religioni del mondo si sarebbero unite per diffondere la grande saggezza della vita nell'armonia tra gli esseri umani e di questi con tutto il creato. Coloro che insegnavano questo credo sarebbero stati chiamati i "Guerrieri dell'Arcobaleno". Pur essendo guerrieri, avrebbero contenuto in sé gli spiriti degli antenati, avrebbero portato la luce della conoscenza nella mente e l'amore nel cuore. Non avrebbero fatto del male a nessun essere vivente. La profezia terminava affermando che, dopo una grande battaglia, grazie alla sola forza della pace, questi Guerrieri dell'Arcobaleno avrebbero finalmente troncato l’opera di distruzione e dissacrazione della Madre Terra e che la pace e l’abbondanza avrebbero regnato per una lunga, felice e pacifica età dell'oro qui sulla Terra. dal web |
Riferimento: Nativi americani
L'individualità colora la vita. I nostri stati d'animo hanno dei colori, così come i nostri vestiti, le sfumature della nostra pelle, le nostre idee.
Noi siamo stati creati per essere tutti allo stesso modo, ma siamo stati creati per essere noi stessi, per occupare un posto che nessun'altra persona potrebbe occupare. La Terra sarebbe un luogo monotono se ogni collina, ogni albero e ogni valle, fossero una linea retta e niente potesse essere diverso. Se ogni cosa avesse un colore grigio o fosse totalmente piatta, noi ci adegueremmo e saremmo altrettanto monotoni. Non esiste una regola secondo cui dobbiamo essere come tutti gli altri. Non dobbiamo seguire mode e fare cose insensate perchè qualcun altro le stà facendo. La vita di ognuno è un'entità separata, distinta dalla folla. E' nostra a du da lv di, nostra responsabilità personale, mantenere il rispetto di noi stessi, senza discussioni. Dio onnipotente ci ha creati tutti. Nuvola Rossa |
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