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Riferimento: Nativi americani
Orso
Sopporta il freddo dell'inverno, che può spiegare la loro associazione con "sognare lo spirito grande". La caverna dell'orso rappresenta il ritorno a madre terra. Inoltre suggerisce una funzione femminile forte, una di consolidazione e la protezione. I cuccioli di orso, possono stare sette anni con la loro madre prima della maturità raggiungente. La gente con la medicina dell'orso è considerata da molti come autosufficiente e piuttosto si leverebbe in piedi sui loro propri due piedi piuttosto che chiedere aiuti ad altri. Spesso è considerata sognatrice. Molti hanno sviluppato l'abilità di prevedere le nuove cose, ma di conseguenza possono ottenere aggiornati nel sognare, realizzare piccolo i progressi nel risveglio della realtà. La medicina dell'orso include il introspection, healing, solitudine, saggezza, cambiamento, comunicazione con lo spirito, morte e rinascita, trasformazione, corsa astrale, creatura dei sogni, misticismo. |
Riferimento: Nativi americani
FORZA ANTICA
La giubba di pelle che indosso ha grandi poteri. Essa mi protegge da guerre e malattie. Me l' ha data mio padre con queste parole: Indossa la mia forza, figlio mio, sono io che te la dono! |
Riferimento: Nativi americani
La sola cosa neccessaria per la tranquillità del mondo, è che ogni bambino possa crescere felice" Un uomo Sacro ama il silenzio, ci si avvolge come in una coperta: un silenzio che parla, con una voce forte come il tuono, che gli insegna tante cose. Uno sciamano desidera essere in un luogo dove si senta solo il ronzio degli insetti. Se ne sta seduto, con il viso rivolto a ovest, e chiede aiuto. Parla con le piante, ed esse rispondono. Ascolta con attenzione le voci degli animali. Diventa uno di loro. Da ogni creatura affluisce qualcosa dentro di lui. Anche lui emana qualcosa: come e che cosa io non lo so, ma è così. Io l'ho vissuto. Uno sciamano deve appartenere alla terra: deve leggere la natura come un uomo bianco sa leggere un libro.
Cervo Zoppo Sioux |
Riferimento: Nativi americani
"Quando siete giunti in questo continente avete trovato un popolo di pelle rossa. Era in armonia con tutti gli esseri viventi. Ma voi non avete visto la sua bellezza sul cammino della vostra civiltà', guardate ora la disperazione che gli ha dato l'avervi conosciuto. E in quella disperazione ammirate quella che ogni giorno date a voi stessi."
Nuvola Azzurra, Sioux Lakota |
Riferimento: Nativi americani
Due giovani stavano passeggiando nella notte parlando dei loro problemi amoresi, Girarono intorno a una collina e giunsero a una piccola gola. All'improvviso videro salire dalla gola una bellissima donna. Aveva la pelle dipinta e il suo abito era di fattura finissima. "Che splendida ragazza!", disse uno dei giovani. "Sono già innamorato di lei. La rapirò e diventerà mia moglie". "no", disse l'altro, "non farle del male. Potrebbe essere una creatura sacra". La giovane estrasse una pipa, che offrì prima al cielo e poi alla terra, poi avanzò reggendola con le mani aperte. "Sò quello che avete detto; uno di voi due è nel giusto, l'altro si sta sbagliando", disse. Appoggiò a terra la pipa e immediatamente si trasformò in un bisonte. L'animale battè il suolo con la zampa, con la coda dritta dietro di lui, poi sollevò di nuovo la pipa con gli zoccoli e immediatamente divenne di nuovo una ragazza. "Sono venuta per offrirvi questo dono", disse, "è la pipa della pace. Da qui in avanti tutte le cerimonie e tutti i trattati dovranno essere fatti dopo averla fumata. Essa porterà pensieri di pace nelle vostre menti. Dovrete offrirla al Grande Mistero e alla Madre Terra". I due giovani corsero al villaggio e raccontarono quello che avevano visto e sentito. Tutti si recarono allora dalla giovane. Essa ripetè anche a loro ciò che aveva detto ai ragazzi, e aggiunse: "Quando liberate gli spiriti (i fantasmi delle persone defunte) dovete indossare la pelle di una femmina di bisonte bianco". Diede la pipa agli uomini medicina del villaggio, si trasformò di nuovo in bisonte e corse via, nelle terre dei bisonti
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Riferimento: Nativi americani
La leggenda di Lupo Solitario
Si narra che molte lune orsono nella tribù del popolo degli uomini, che voi bianchi battezzaste con il nome di Sioux, vivesse una principessa così bella e radiosa e che ogni mattina al suo risveglio ella trovasse una rosa nel suo tepee proprio accanto al suo viso. Ella era molto corteggiata ed i più giovani e forti guerrieri della tribù facevano a gara per portare a suo padre Orso Saggio i più bei cavalli e le armi più decorate come voleva l'uso per chiedere la mano della principessa. E da tutte le tribù vicine ella era conosciuta ed amata e sarebbe stato fortunato colui che avesse avuto il suo cuore. Alba Radiosa , questo era il nome che la tribù le aveva dato per la sua solarità, viveva gaia e felice quindi in attesa di scegliere il suo compagno come era in uso nella tribù. Poco distante dall'accampamento, ai limiti della foresta, viveva in una modesta capanna un guerriero di nome Lupo Solitario, egli non era bello e nemmeno più giovane ma il suo cuore batteva per Alba Radiosa e batteva così forte che, quando vedeva la principessa, sembrava che i tamburi di guerra tuonassero all'unisono! Ed era lui che ogni notte sfidava le ire di Orso Saggio per posare la rosa accanto alla principessa. Una notte però calda e afosa la principessa si svegliò proprio mentre lui poneva la rosa accanto a lei. Lei gridò, Orso Saggio si destò e colpì col suo coltello Lupo Solitario al cuore. Ma la madre terra dea dei Sioux ebbe pietà di Lupo e lo tramutò in una costellazione, la Costellazione del Lupo. E se guardi a destra dell'Orsa Minore la vedrai e se ascolterai bene udrai anche un ululato lontano nella foresta al limitare dell'accampamento della tribù degli uomini è il lamento di Lupo Solitario per il suo amore mai realizzato. |
Riferimento: Nativi americani
Un ragazzo orfano viveva in un villaggio indiano sulle rive del Grande Fiuma, in una capannuccia di fango. Non era molto robusto, non sapeva ancora cacciare perchè era troppo giovane e così, per mangiare, doveva chiedere un boccone a questo e a quello.
C'era chi non voleva dargli niente e gli diceva: -Vattene, buono a nulla, mangiafumo! perchè dovremmo sprecare il buon cibo per te che non sei buono a nulla? Ma c'era anche chi cercava di aiutarlo, come il capo della tribù, che ora gli dava un buon pezzo di carne, ora una focaccia, ora un paio di mocassini. In quei tempi lontani, gli Indiani non avevano cavalli, il Grande Spirito si era dimenticato di donarglieli, perciò andavano a piedi e, se c'erano dei pesi da portare, o usavano i cani o si li mettevano in spalla. Ogni primavera, quando le prime mandrie di bisonti giungevano nella prateria, gli Indiani lasciavano il villaggio, si mettevano in caccia per procurarsi carne e pellicce e stavano lontani per lungo tempo. Il ragazzo rimaneva solo, non sapeva come arrangiarsi per mangiare e diventava sempre più debole e più stanco. Com'era triste aggirarsi tra le capanne deserte! e così accadde anche quella primavera. Una mattina, all'alba, la sentinella che stava di vedetta in cima alla collina lanciò un grido: - I bisonti! arrivano i bisonti! In pochi minuti il villaggio si svuotò. I cacciatori, con lance archi e frecce, correvano verso la prateria avvolti in una nube di polvere. Il ragazzo si sedette sulla soglia della sua capanna, pensando a quanto sarebbe stato bello starsene con gli altri, cacciare, affrontare il pericolo tutti insieme. Era così abbattuto che si mise a piangere disperatamente. Grosse lacrime gli scivolarono sul viso e cadero nella polvere del terreno. D'improvviso gli sembrò di udire una voce che gli diceva: - Non rattristarti così, fai qualcosa, piuttosto! Si guardò intorno, stupito. Chi aveva parlato? perchè? e che cosa poteva fare lui, così debole? ai suoi piedi la polvere bagnata di lacrime si era trasformata in fango, e quel fango gli suggerì un'idea. Ecco, avrebbe modellato qualcosa! - Un cane, magari - si disse._ Così non mi sentirò più tanto solo. Raccolse una manciata di quel fango e cominciò a lavorarla. A quel punto, accadde qualcosa di davvero strano: invece delle corte zampe del cane, ecco che le sue mani stavano modellando quattro zampe lunghe e agili, munite di zoccoli! e anche la testa non somigliava per niente a quella di un cane, era più lunga, con le orecchie aguzze, e sul collo c'era qualcosa che sembrava una criniera- La schiena poi, molto robusta, finiva con una coda lunga e folta che non aveva niente di canino. Il ragazzo guardò la strana bestia che aveva modellato, sospirò e mormorò: - Forse mi sono distratto. Proverò di nuovo. Ma anche questa volta dalle sue mani uscì un animale identico al primo. Allora li posò a terra tutti e due, l'uno accanto all'altro: sembrava che volessero correre via, galoppare lontano. Che cosa strana, stranissima! improvvisamente, il ragazzo si sentì piombare adosso una gran stanchezza, chiuse gli occhi, si addormentò e fece un sogno. Sogno il Grande Spirito che gli sorrideva e gli diceva: -Sono stato io a farti modellare quei due animali che si chiamano "cavalli" e servono sia per portare pesi, sia per viaggiare veloci, cavalcandoli. Però adesso sono troppo piccoli: per farli crescere in fretta e bene, per farli diventare grandi come quelli che hanno i Visi Pallidi, portali in riva al Grande Fiume e lasciali pascolare per quattro giorni interi. Poi il Grande Spirito tacque e scomparve in una nuvola. Il ragazzo si svegliò, afferrò le due statuette di fango e le portò in riva al Grande Fiume, là dove l'erba cresceva più verde e alta. Immediatamente, quelle due creature di fango che il Grande Spirito aveva chiamato "cavalli" , diventarono vive, cominciarono a nutrirsi mangiando l'erba e, istante dopo istante, diventavano un pò più grandi. Al tramonto, il ragazzo condusse i cavalli al villaggio e li mise al riparo dal freddo della notte dentro la sua capanna. All'alba del giorno dopo li riportò al fiume e li vide mangiare e crescere così tanto che, quella sera, non riuscirono a entrare nella capanna di fango e trovarono posto in quella del capo tribù, molto più spaziosa. Lo stesso caccadde il terzo giorno. La mattina del quarto, il ragazzo fece una galoppata nei dintorni, non si era mai sentito tanto felice e importante; ora la gente del villaggio non lo avrebbe più disprezzato e considerato un buono a nulla! Ed era tanto eccitato che dimenticò l'ordine del Grande Spirito di far pascolare gli animali per quattro giorni interi, in modo da farli diventare grandi come quelli dei Visi Pallidi e poi a lui, sembravano già così grandi e forti! Ora avrebbe raggiunto i cacciatori nella grande prateria per mostrare loro quello che era riuscito a fare. Non vedeva l'ora di sentire le loro esclamazioni di meraviglia davanti a quei nuovi animali! Nella prateria c'erano molte tracce di bisonti in fuga e, seguendole, il ragazzo raggiunse la sua gente. Il viaggio era stato breve, in groppa a uno dei cavallini che correva, mentre l'altro lo seguiva con la criniera al vento. Quando il capo tribù e i cacciatori videro arrivare il ragazzo con i due animali, gli corsero incontro, sbalorditi e, dopo che lui ebbe raccontato tutto, lo acclamarono e dissero che era il ragazzo più in gamba di tutto il paese........altro che un buono a nulla! Dall'alto delle nubi, il Grande Spirito osservava la scena ed era molto arrabbiato perchè il ragazzo non gli aveva obbedito: non aveva fatto pascolare i cavallini quanto lui voleva ed erano più piccoli dei cavalli dei Visi Pallidi. Riflettè un pò e pensò che, dopotutto, quei cavallini sarebbero stati più veloci degli altri, più adatti alla caccia e meno visibili da lontano, tra le alte erbe della prateria; allora sorrise e dimenticò la sua rabbia. Da quel giorno i piccoli cavallini degli Indiani si chiamarono "pony" che significa propio piccoli cavalli. Il ragazzo che, su suggerimento del Grande Spirito, li aveva portati alla sua gente crebbe, diventò grande e forte, il cacciatore più bravo di tutti e, quando il capo della tribù morì, prese il suo posto e governò saggiamente per molti, moltissimi anni |
Riferimento: Nativi americani
Perchè i corvi sono neri
(una leggenda indiana) Nei giorni lontani, quando la terra e la gente su di essa erano state create da poco, tutti i corvi erano bianchi come la neve. In quei tempi antichi la gente non aveva ne cavalli, ne armi da fuoco, ne armi di ferro. Tuttavia si procurava cibo , a sufficienza per sopravvivere cacciando il bufalo. Ma cacciare i grossi bufali a piedi con armi che avevano punte in pietra era duro, aleatorio e pericoloso. I corvi rendevano le cose ancora più difficili per i cacciatori per che erano amici dei bufali. Librati alti nell'aria, vedevano tutto quello che succedeva nella prateria. Ogni volta che notavano dei cacciatori avvicinarsi ad una mandria di bufali, volavano dai loro amici e, appollaiati tra le loro corna, davano l'allarme: " Caw, caw, caw, cugini, stanno venendo dei cacciatori. Stanno avanzando furtivamente attraverso quella gola laggiù. Stanno salendo dietro quella collina. State attenti! Caw, caw, caw! ". Allora, i bufali fuggivano in disordine, e la gente soffriva la fame. La gente tenne un consiglio per decidere che cosa fare. E bene, tra i corvi ce n'era uno veramente enorme, due volte più grosso di tutti gli altri. Quel corvo era la loro guida. Un vecchio e saggio capo si alzò e diede questo suggerimento " Dobbiamo catturare il grosso corvo bianco ", disse, " e dargli una lezione. O farlo o continuare a soffrire la fame ". Portò fuori una grande pelle di bufalo, con la testa e le corna ancora attaccate. La mise sulla schiena di un giovane coraggioso, e disse: « Nipote, insinuati tra i bufali. Penseranno che tu sia uno di loro, e potrai catturare il grosso corvo bianco Camuffato da bufalo, il giovane strisciò tra la mandria come se stesse pascolando. Le grosse bestie pelose non gli prestarono nessuna attenzione. Allora i cacciatori uscirono dall'accampamento dietro di lui, con gli archi pronti. Come avvicinarono alla mandria, i corvi arrivarono volando, come al solito, dando l’allarme ai bufali: "Caw, caw, caw, cugini, i cacciatori arrivano per uccidervi. Fate attenzione alle loro frecce. Caw, caw, caw!" e come al solito tutti I bufali fuggirono via in disordine : tutti, cioè , eccetto il giovane cacciatore camuffato sotto la sua pelle pelosa, il quale faceva finta di continuare a pascolare come prima. Allora il grosso corvo bianco venne giù planando, si appollaiò sulle s***** del cacciatore e sbattendo le ali disse : " Caw , caw , caw , sei sordo, fratello? I cacciatori sono vicini , appena sopra la collina . Mettiti in salvo !" . Ma il giovane coraggioso si allungò da sotto la pelle di bufalo ed afferrò il corvo per le zampe .Con una corda di pelle grezza legò le zampe del grosso uccello ed allacciò l’altro capo ad una pietra. Per quanto si dibattesse , il corvo non potè fuggire. La gente sedette nuovamente in consiglio : " Cosa ne dovremo fare di questo grosso uccello cattivo , che ci ha fatto soffrire cento volte la fame?". " Lo brucerò all’istante!" rispose un cacciatore arrabbiato, prima che qualcuno potesse fermarlo, tirò via con uno strattone il corvo dalle mani di quello che l’aveva catturato e lo ficcò nel fuoco del consiglio, corda , pietra e tutto quanto . "Questo ti servirà di lezione" , disse. Naturalmente la corda che teneva la pietra bruciò quasi subito, ed il grosso corvo riuscì a volare via dal fuoco. Ma era malamente bruciacchiato , ed alcune sue penne erano carbonizzate . Benché fosse ancora grosso , non era più bianco . " Caw , caw , caw , " gridò , volando via più velocemente che potè :" Non lo farò mai più , non darò più l’allarme ai bufali , e così farà tutta la nazione dei corvi . Lo prometto! Caw , caw , caw " Così il corvo fuggì. Ma da allora tutti i corvi furono neri |
Riferimento: Nativi americani
La leggenda di Faccia Bruciata
Un bambino indiano, giocando, cadde in un fuoco da campo e ne restò ustionato. Il suo nome divenne così Faccia Bruciata, e lui, sentendosi schernito e vergognandosi del suo aspetto, passo l'infanzia restando il più possibile chiuso nella sua tenda. Una volta cresciuto, lasciò la tribù e si isolò sulle montagne. Fu qui che costruì la prima Ruota, che simboleggiava per lui il cerchio di un villaggio invisibile, parenti, amici, compagni di vita che avrebbe voluto avere e non aveva più. Un giorno Faccia Bruciata, mentre piangeva la sua solitudine, vide un tornado avvicinarsi e tramutarsi in una Grande Aquila. Interrogato dall'aquila, Faccia Bruciata le rivelò il perché della sua tristezza. Allora l'aquila lo portò in volo fino al suo nido e gli fece conoscere i due aquilotti suoi figli, i quali gli chiesero in dono degli archi e delle frecce. Faccia Bruciata li costruì per loro, e venne ricompensato con uno specchio magico nel quale poteva rimirarsi con il volto miracolosamente intatto. In seguito, Faccia Bruciata uccise a pietrate una mitica Lontra del fiume, divoratrice di aquilotti. Per premiarlo d'aver salvato i suoi figli da una possibile minaccia, la Grande Aquila lo riaccompagnò al suo villaggio garantendogli per sempre la sua protezione sacra. Cosi Faccia Bruciata venne onorato, si sposò, e visse fino a diventare vecchissimo, insegnando a tutti a costruire cerchi di pietre. Il mito ci dice che sono proprio gli esclusi e gli emarginati a sentire più forte il bisogno della comunità e a capirne l'importanza. La Ruota rappresenta l'Appartenenza a qualcosa di più grande del nostro piccolo io, l'identità collettiva che ciascuno di noi porta in sé... e che è capace di grandi magie. Un singolo individuo, ci insegnano insomma gli Indiani d'America, può anche diventare un eroe leggendario, ma è insieme che si vince o si perde la battaglia della vita. |
Riferimento: Nativi americani
Quando la vita sembra il posto peggiore del mondo, fermati a guardare il mare! Ogni tuo sguardo vedrà un' onda morire, ogni
tuo sguardo vedrà nascere la stessa onda con nuova forza. Alce Nero |
Riferimento: Nativi americani
Un vecchio saggio indiano dava questo consiglio agli irruenti giovani della sua tribù:
“Quando sei veramente adirato con qualcuno che ti ha mortalmente offeso e decidi di ucciderlo per lavare l’onta, prima di partire siediti, carica ben bene di tabacco una pipa e fumala. Finita la prima pipa, ti accorgerai che la morte, tutto sommato, è una punizione troppo grave per la colpa commessa. Ti verrà in mente, allora, di andare a infliggergli una solenne bastonatura. Prima di impugnare un grosso randello, siediti, carica una seconda pipa e fumala fino in fondo. Alla fine penserai che degli insulti forti e coloriti potrebbero benissimo sostituire le bastonate. Bene! Quando stai per andare a insultare chi ti ha offeso, siediti, carica la terza pipa, fumala, e quando avrai finito, avrai solo voglia di riconciliarti con quella persona”. — |
Riferimento: Nativi americani
Il corpo muore. Il corpo è semplicemente ciò che l'anima materialmente possiede. E' il suo involucro. L'anima prosegue la sua vita. (Susie Billie, 102 anni, Seminole)
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Riferimento: Nativi americani
Sii sincero con te stesso, quando sei sincero con te stesso, inizi a vedere ogni cosa come è, non come tu vuoi che sia.. Le ferite sul tuo corpo emozionale sono nascoste dal sistema di negazione. Quando guardi le tue ferite con gli occhi della verità puoi finalmente guarirle.
Don Miguel Ruiz |
Riferimento: Nativi americani
Un animale in gabbia, o incatenato, reagirà in ue modi: o diventando aggressivo o lasciandosi morire. Per l'animale-uomo è la stessa cosa e il nome di quel lasciarsi morire è 'depressione'.
Non allontanatevi mai troppo a lungo dalla vostra felicità, o la vostra anima, che si nutre di gioia, amore e libertà, preferirà condannarvi a morte piuttosto che restare imprigionata |
Riferimento: Nativi americani
Io una volta pensai di essere l'unico uomo che continuava ad essere amico dell'uomo bianco, ma da quando sono venuti e hanno vuotato le nostre tende, rubato i cavalli e ogni altra cosa, è difficile per me credere ancora agli uomini bianchi". Pentola Nera dei Cheyenne meridionali
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Riferimento: Nativi americani
Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non é chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi é chi sacrifica se stesso per il bene degli altri. E' suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a se stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità". Toro Seduto
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Riferimento: Nativi americani
Il nome più antico delle Terra, ritrovato nelle antiche iscrizioni di Mu, è "Uras", che significa "sostanza grezza da plasmare". Un altro nome è "Pneumas", ossia "Spirito che dona la vita"; i Sumeri la denominavano "Qi", cioè "energia". Altri nomi erano: Agora, Gaia, Saras.…ecc. Il nome della Terra dovrebbe essere "Vita" e questo nome richiama la "Madre". Gli sciamani chiamano la Terra la "Grande Madre".
Gli Sciamani sono i guardiani della Terra, il ponte tra la "Civiltà Umana" e gli "elementali" che costituiscono le intelligenze animiche creatrici del Pianeta. Gli Sciamani hanno trasmesso la saggezza per molte generazioni e hanno protetto l’ecosistema planetario per decine di migliaia di anni, lungo l’evoluzione di questa civiltà. Ora loro avvertono che l’uomo ha superato ogni limite della sua pazzia e malgrado gli avvertimenti già mandati negli ultimi anni, il cambiamento di coscienza ritarda la sua ascesi. Gli Sciamani sono consapevoli del cambiamento imminente del Pianeta che, per la sua natura di "Madre", deve ora guarire per poter poi continuare a occuparsi della vita da lei generata. Gli Sciamani dicono che la Terra è viva e che la sostanza vitale di cui è costituita è un fluido plasmoide ancestrale che fa evolvere le forme in base alla necessità di una continua armonia tra le parti che costituiscono il corpo della Grande Madre. "Ci siamo riuniti in pace per fumare la pipa cerimoniale che ora ha un fumo nero. La Grande Madre geme sotto il peso di un Umanità malata che non vuole cambiare. Chiunque è dalla parte del bene dedichi un momento serale ad allineare il battito del suo cuore a quello della Terra, cosi come il bambino nell’utero della Madre è unito alla sua fonte di vita che lo nutre. Entro la fine del prossimo anno (2009), si romperanno la acque, preludio ad un parto inevitabile perché l’uomo è alla fine della sua gestazione. Entro i prossimi sei anni (2014), la Terra partorirà. Auspichiamo che la gente si prepari al cambiamento nel migliore dei modi, tornando a lavorare la terra e mettendo provviste per il periodo della <magra> come fanno le sagge formiche, in quanto fra meno di 36 lune, a partire da questa luna piena (agosto 2008), il buio della disperazione offuscherà le menti di coloro che non avranno trovato rifugio nel Grande Spirito. La società umana ha eretto sulla verticale un’impalcatura sociale che non resisterà alla Grande Tempesta, ma la Madre proteggerà coloro che sono uniti al suo respiro e al battito del suo cuore. Allontanatevi dalle città che hanno ripudiato lo Spirito, la Saggezza e il rispetto per la grande Madre perché verranno purificate con la forza degli Elementi Ancestrali, i guardiani dell’antica Agartha. Che il risveglio del Grande Drago assopito da millenni, non rechi danno a coloro che ricordano la vecchia Via degli Avi, scolpita con lettere di fuoco nel cuore di ogni essere vivente. Noi scenderemo in mezzo alla gente per dare testimonianza ai cambiamenti che verranno e per sostenere l’energia di buona volontà prima che collassi dolorosamente. Mandiamo saluti e un cuore di fuoco a tutte le tribù, agli esseri stellari e a tutti coloro che si preparano al grande abbraccio del rinnovamento, di cui noi e i nostri antenati abbiamo profetizzato per milleni". Dalla Foresta nera della Transilvania, e dalla Sfinge dei Carpazi, Hurukan, alla luna dell’Agartha. Ahoo e ogni bene. |
Riferimento: Nativi americani
La scimmia e la tartaruga
(una leggenda indiana) Compare Tartaruga si annoiava da morire: i giorni passavano sempre uguali. Il mare si estendeva all'infinito, le onde succedevano alle onde. Nessuno veniva mai a rallegrare la sua vita monotona, tranne qualche volta una balena o un gruppo di delfini, che passavano in lontananza, al largo dell'isola. Un giorno, scorse una scimmia che si rimpinzava di banane. "Perché cercare un amico nel mare?" pensò la tartaruga. "Compare Scimmia sembra un compagno ideale, certamente più simpatico di un granchio!". "Buongiorno Compare Scimmia! Vorresti essere mio amico?" "Buongiorno Compare Tartaruga! Certamente!". Da quel giorno trascorsero insieme tutto il loro tempo; la tartaruga non si era mai divertita tanto. Un giorno la scimmia la invitò ad assaggiare le banane. Un altro, le disse: "Vieni, ti insegnerò ad arrampicarti sugli alberi!". La sera, Compare Scimmia raccontò alla moglie: "Ah! Come mi sono divertito! Avresti dovuto vederlo mentre si arrampicava su un albero! Compare Tartaruga è il mio migliore amico!". Anche Compare Tartaruga disse alla moglie: "Che amico meraviglioso! Come mi annoiavo prima di conoscerlo!". Ma Comare Tartaruga non condivideva la sua gioia e pensava: "Mio marito sta sempre con il suo nuovo amico. Devo sbarazzarmi di questa maledetta scimmia!" Una sera, Compare Tartaruga trovò la moglie a letto. "Sei malata?". "Sì, molto malata; il dottore ha detto che sto per morire e che l'unico modo per salvarmi è mangiare il cuore di una scimmia!". "Il cuore di una scimmia! Ma dove potrò trovarlo? L'unica scimmia che conosco è il mio amico!". "Allora, non mi resta che morire!" disse Comare Tartaruga con voce fioca. Compare Tartaruga era disperato. Rifletté a lungo e infine decise che avrebbe sacrificato il suo amico. Lentamente, si diresse verso la casa di Compare Scimmia. "Buongiorno, Compare Tartaruga! Che piacere rivederti! Qual buon vento ti porta?". "Mia moglie vorrebbe invitarti a cena questa sera, verrai?". "Certo, volentieri!". La scimmia seguì allegramente il suo amico fino in riva al mare, ma non poteva continuare non sapendo nuotare. "Sali sul mio guscio! - gli disse la tartaruga - Ti porterò io!". La scimmia si aggrappò al guscio lasciandosi trasportare tra le onde. Avrebbe voluto chiacchierare ma l'altro non rispondeva: "Mi sembri molto triste e silenzioso! Cosa ti è successo? Racconta: farei qualsiasi cosa per te!". "Ah, amico mio - finì per confessare Compare Tartaruga - c'è solo un sistema per salvare mia moglie, e cioè che tu mi dia il tuo cuore!". "Ahi! - pensò la scimmia - "ho detto qualsiasi cosa, ma c'è un limite a tutto! Come faccio a risolvere la situazione? Compare Tartaruga può farmi annegare da un omento all'altro!" D'improvviso, si colpì la fronte. "E' terribile! Ti darei volentieri il mio cuore, ma dobbiamo tornare indietro a prenderlo!". "Il tuo cuore non si trova nel tuo petto?". "Come? - esclamò la scimmia - Non sai che le scimmie lasciano il cuore in una brocca, accanto alla loro casa, prima di intraprendere un viaggio?". La tartaruga si fermò e disse: "Ma come facciamo?". "È molto semplice! Riportami sull'isola e andrò a prendere il mio cuore!". La tartaruga tornò indietro, la scimmia saltò sulla riva e si arrampicò rapida su un albero. "Uff! Sono salvo! Mi hai spaventato!". "Ma - gridò la tartaruga - e il cuore che mi hai promesso?". "Il cuore? Non sei abbastanza furbo, Compare Tartaruga. Batte nel mio petto, naturalmente, e ci tengo molto! Addio!". Compare Tartaruga ritornò triste a casa: aveva perso un amico, ma ebbe almeno la consolazione di veder guarita la moglie. (Leggenda indiana) |
Riferimento: Nativi americani
La rana non s'ingozza mai di tutta l'acqua dello stagno in cui vive.
Proverbio Sioux Teton Coraggio, Forza d'animo, Generosità, Altruismo, Pazienza, Tolleranza, Umiltà, Saggezza: le virtù di un Nativo Americano secondo i loro Comandamenti . Tutti gli uomini sono stati creati dallo stesso Grande Spirito. Essi sono tutti fratelli. Capo Giuseppe Grande Spirito: " Preservami dal giudicare un uomo non prima di aver percorso un miglio nei suoi mocassini". |
Riferimento: Nativi americani
Nessuno ha il diritto di vendere, anche ad un'altra tribù e men che meno agli stranieri... Vendere un Paese!
Perché non vendere l'aria, le nuvole, e il grande oceano con tutte le sue terre! Non è forse vero che il Grande Spirito li ha creati per i suoi figli? (Tecumseh, Shawnee) |
Riferimento: Nativi americani
Se voi uomini bianchi non foste mai arrivati, questo paese sarebbe ancora com'era un tempo.
Tutto avrebbe conservato la purezza originaria. Voi l'avete definito 'selvaggio', ma in realtà non lo era. Era libero. Gli animali non sono selvaggi; sono solamente liberi. Anche noi lo eravamo prima del vostro arrivo. Voi ci avete trattati come selvaggi, ci avete chiamati barbari, incivili. Ma noi, eravamo solo liberi! (Capo Leon Shenandoah, Onondaga) |
Riferimento: Nativi americani
Non conosco alcuna specie di pianta, uccello o animale che non si sia estinta dopo l'arrivo dell'uomo bianco. L'uomo bianco considera la vita naturale degli animali come quella del nativo su questo continente: come un fastidio. Non c'è alcun termine nella nostra lingua con il significato di fastidio. (Orso in piedi)
Il sole si leva. Brilla per lungo tempo. Tramonta. Scende ed è perso. Così sarà per gli indiani... Passeranno ancora un paio di anni e ciò che l'uomo bianco scrive nei suoi libri sarà tutto ciò che si potrà ancora udire a proposito degli indiani. (Geronimo) Siete giunti nella nostra terra e siete stati accolti amichevolmente. Ci fidavamo del fatto che eravamo fratelli e che voi eravate stati accolti così come noi vi avevamo accolto. (Mangas Coloradas |
Riferimento: Nativi americani
Quando togliamo qualcosa alla terra, dobbiamo anche restituirle qualcosa. Noi e la Terra dovremmo essere compagni con uguali diritti. Quello che noi rendiamo alla Terra puo' essere una cosa cosi' semplice e allo stesso tempo così difficile come il rispetto. (Jimmie Begay - Indiano Navajo)
Ogni alba è un simbolo sacro. Sì, perché sacra è ogni giornata, quando nostro Padre Wakan-Tanka ci manda la luce. (Alce Nero) Ascoltatemi gente… vogliono questa madre nostra, la terra, per loro, e mettono i vicini nei recinti(riserve); la rendono irriconoscibile con le loro costruzioni e con i loro rifiuti. Quella nazione è come una sorgente d’acqua dolce che straripa e travolge tutti quelli che trova sul suo passaggio. Non possiamo vivere fianco a fianco. Fratelli miei, o ci sottomettiamo o gli diremo: "Prima uccideteci, poi prenderete possesso della nostra patria"… (Toro Seduto Lakota) |
Riferimento: Nativi americani
Voi ci prendete la terra; uccidete la cacciagione, così la vita diventa difficile per noi. Ora ci dite di lavorare per vivere. Noi non interferiamo nelle vostre faccende, eppure ci dite ancora perché non diventiamo civilizzati? Non vogliamo la vostra civilizzazione! Vorremmo vivere come i nostri padri e come facevano i loro padri prima di loro. (Cavallo Pazzo - Lakota)
Quando togliamo qualcosa alla terra, dobbiamo anche restituirle qualcosa. Noi e la Terra dovremmo essere compagni con uguali diritti. Quello che noi rendiamo alla Terra puo' essere una cosa cosi' semplice e allo stesso tempo così difficile come il rispetto. (Jimmie Begay - Indiano Navajo) |
Riferimento: Nativi americani
Dovremmo capire tutti quanto sia ormai urgente mettere da parte le differenze ed unirci. Questo e' un sito d'amore e di rispetto e tutti dobbiamo comprenderne l'importanza. Non solo comprendere ma anche fare i cambiamenti di cui abbiamo bisogno perchè domani sia l'inizio di un futuro radioso per tutti noi.
(Jessica Ann Neilson) Non è come nasci, ma come muori che rivela a quale popolo appartieni. (Alce Nero) Per noi indiani c' è la pipa, la terra su cui sediamo e il cielo aperto. Lo Spirito è dappertutto. A volte si mostra attraverso un animale, un uccello o degli alberi o delle colline. A volte parla da una pietra o anche dall'acqua. (Cervo Zoppo) |
Riferimento: Nativi americani
Il corpo muore. Il corpo è semplicemente ciò che l'anima materialmente possiede. E' il suo involucro. L'anima prosegue la sua vita. (Susie Billie- Seminole)
La sofferenza di qualcuno é la sofferenza di tutti, la gioia di uno é la gioia di tutti. (dal Codice Etico del Nativi Americani) La sola cosa necessaria per la tranquillità del mondo, è che ogni bambino possa crescere felice. (Dan George) |
Riferimento: Nativi americani
Vi è molto di folle nella vostra cosidetta civiltà. Come pazzi voi uomini bianchi correte dietro al denaro, finché ne avete così tanto, che non potete vivere abbastanza a lungo per spenderlo. Voi saccheggiate i boschi e la terra, sprecate i combustibili naturali, come se dopo di voi non venisse più alcuna generazione, che ha altrettanto bisogno di tutto questo. Voi parlate sempre di un mondo migliore, mentre costruite bombe sempre più potenti, per distruggere quel mondo che ora avete. (Tatanga Mani)
Rendiamo grazie a nostra Madre Terra, che ci nutre. Rendiamo grazie ai fiumi ed ai torrenti, che ci danno l'acqua. Rendiamo grazie alle erbe, che ci danno le medicine per le nostre malattie. Rendiamo grazie al mais ai suoi fratelli fagioli e alle zucche, che ci danno la vita. Rendiamo grazie ai cespugli ed agli alberi, che ci danno i loro frutti... (Preghiera Irochese) |
Riferimento: Nativi americani
Servire gli altri, essere di qualche utilità alla famiglia, alla comunità, alla nazione o al mondo é uno degli scopi principali per i quali gli esseri umani sono stati creati. Non ti riempire di affari personali dimenticando i tuoi compiti più importanti. La vera felicità é solo per chi dedica la propria vita al servizio degli altri.
(dagli insegnamenti dell'Albero Sacro dei Nativi Americani ) Ho sentito che intendete metterci in una riserva vicino alle montagne. Io non voglio andarci. A me piace scorrazzare nelle praterie. Lì mi sento libero e felice, ma quando ci stabiliamo in un posto diventiamo pallidi e moriamo. (Satanta Kiowa) Non perseguitare e non deridere mai un tuo simile per la sua Religione. Rispetta invece ciò in cui lui crede, se vuoi che lui, in cambio, rispetti te. (Tecumseh) |
Riferimento: Nativi americani
Quando la terra fu creata con tutti gli esseri viventi l'intenzione del Creatore non era di renderla vivi- bile solamente agli uomini. Siamo stati messi al mondo assieme ai nostri fratelli e sorelle. Quelli che hanno quattro zampe, quelli che volano e quelli che nuotano. Tutte queste forme di vita, anche il più sot- tile filo d'erba e il più possente degli alberi, formano con noi una grande famiglia. Tutti siamo fratelli e allo stesso modo importanti su questa terra. (Haudenosaunee)
Quando siete giunti in questo continente avete trovato un popolo di pelle rossa. Era in armonia con tutti gli esseri viventi. Ma voi non avete visto la sua bellezza sul cammino della vostra civiltà', guardate ora la disperazione che gli ha dato l'avervi conosciuto. E in quella disperazione ammirate quella che ogni giorno date a voi stessi. (Nuvola Azzurra - Sioux Dakota |
Riferimento: Nativi americani
terra fu creata con l'aiuto del sole, e tale dovrebbe restare... La terra fu fatta senza linee di demarcazione, e non spetta all'uomo dividerla... Io non ho mai detto che la terra è mia per farne ciò che mi pare. L'unico che ha il diritto di disporne è chi l'ha creata. Io chiedo il diritto di vivere sulla mia terra e di accordare a voi il privilegio di vivere sulla vostra. (Capo Giuseppe)
La primavera è tornata, il sole ha abbracciato la terra. Presto vedremo i figli del loro amore. Ogni seme, ogni animale si è svegliato. Anche noi siamo stati generati da questa grande forza. Per questo crediamo che anche gli altri uomini e i nostri fratelli animali abbiano il nostro stesso diritto a vivere su questa terra. (Toro Seduto) La terra non appartiene all'uomo, è l'uomo che appartiene alla terra. |
Riferimento: Nativi americani
Il cane che lecca una mano non vede il coltello nascosto nell'altra. (Cavallo Pazzo)
Da quando siamo stati condotti in questa riserva, il mio popolo ha dovuto morire di fame. Tu non puoi minacciare solo con la paura della fame. Ieri ho visto bambini disperati che mangiavano erba. Vuoi portare via anche l'erba da mangiare a questi bambini? (Piccolo Lupo) |
Riferimento: Nativi americani
La vostra gente stima gli uomini quando sono ricchi: perchè hanno molte case, molta terra, molte donne... Non è così? Bene, diciamo che il mio popolo mi stima perchè sono povero. Questa è la differenza. (Toro Seduto)
Ovunque tra il nostro popolo si pensa che il Creatore e tutta la Creazione sono un vasto e santo mistero: ma questo mistero può parlare ai nostri cuori se noi siamo preparati e se ascoltiamo. (Saupaquant Wampanoag) ....allora, io ero là, sulla più alta delle montagne, e tutto intorno a me c'era l'intero cerchio del mondo. E mentre ero là, vidi più di ciò che posso dire e capii più di quanto vidi; perché stavo guardando in manie- ra sacra la forma spirituale di ogni cosa, e la forma di tutte le cose che, tutte insieme, sono un solo es- sere. E io dico che il sacro cerchio del mio popolo era uno dei tanti che formarono un unico grande cer- chio, largo come la luce del giorno e delle stelle, e nel centro crebbe un albero fiorito a riparo di tutti i figli di un'unica madre e di un unico padre. E io vidi che era sacro.. E il centro del mondo è dovunque.(Alce Nero) |
Riferimento: Nativi americani
Narra la leggenda che i Cherokee per diventare adulto dovessero superare una prova.
Questi veniva portato nel cuore della foresta dal padre, il quale gli metteva una benda sugli occhi in modo che non potesse vedere. Fatto questo se ne anda va lasciandolo solo. Il ragazzo doveva rimanere seduto su un troco d’albero fin quando la luce del mattino arrivando al suo viso sarebbe passata attraverso la benda avvisandolo che la notte era passata. Il giovane non poteva piangere ne tantomeno gridare per cercare aiuto. Superata questa prova doveva fare voto di non parlarne, non poteva dire nulla agli altri, perchè ogni ragazzo diventa uomo alla propria maniera. Il ragazzo, nel buio delle bende è terrorizzato, può sentire ogni tipo di rumore, bestie selvatiche di sicuro sono intorno a lui…. Anche qualche altro umano potrebbe ferirlo. Il vento soffia forte, fischiando tra i rami, scuotendo l’erba e persino il tronco dove era seduto, ma nonostante questo, il ragazzo rimane seduto, stoicamente, senza mai rimuovere le bende. Perchè quello era l’unico modo per diventare un vero uomo!Finalmente dopo la notte il primo raggio di sole bacia i suoi occhi e lui può rimuovere la sua fasciatura.E’ a questo punto che scopre che il proprio padre è seduto sul tronco di fronte al suo. E’ rimasto li tutta la notte, proteggendo il figlio da ogni possibile pericolo |
Riferimento: Nativi americani
I nostri saggi padri sono chiamati padri perche' si comportano davvero come tali. Voi vi chiamate cristiani ?? Forse la religione di colui che chiamate vostro salvatore ispira il vostro spirito e guida le vostre azioni?? Certo che no. Si dice di lui che non spezzo' mai una canna incrinata . Smettete, allora, di chiamarvi cristiani, a meno che non siate pronti a confessare al mondo la vostra ipocresia . Smettete anche di chiamare Selvagge le altre Nazioni, quando siete figli della crudelta' dieci volte piu' di loro....................... JOSEPH-BRANT ( THAYENDANEGEA ) MOHAWK
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Riferimento: Nativi americani
Le praterie immense, le silenziose colline e i fiumi mormoranti non erano selvaggi ai nostri occhi.
Solo il bianco trovava selvaggia la natura e solo per lui la terra era infestata da animali e da genti selvagge. A noi sembrava dolce e benevola e noi vivevamo in pace con essa e con le sue creature. Divenne ostile all'arrivo dell'uomo barbuto giunto da oriente, che ci inflisse ingiustizie insensate e brutali. Solo quando gli animali fuggirono e scomparvero davanti ai bianchi per noi iniziò il "selvaggio west". ORSO IN PIEDI - LAKOTA |
Riferimento: Nativi americani
PREGHIERA LAKOTA:
Grande Padre, Grande Spirito che governi l’Universo, Le facce delle cose viventi sono tutte uguali: Con espressione tenera esse si alzano dai campi. Guarda verso i tuoi figli e fa’ in modo che essi possano affrontare il vento E camminare una buona strada fino al giorno del loro compimento. Grande Padre, Grande Spirito riempici con la tua luce. Dacci la conoscenza per capire e la vista per vedere. Insegnaci a camminare la Dolce Terra che e’ la Madre di tutto cio’ che vive. |
Riferimento: Nativi americani
Gli sciamani hanno la capacità di vivere in un perenne stato di sogno all’interno di un perenne stato di lucidità e attenzione.
I sogni sono per loro non solo semplicemente un susseguirsi di immagini che difficilmente si ricordano, ma sono la via d’accesso al sapere ed alla guarigione, ogni esperienza vissuta in sogno vale ancor più di quelle vissute da svegli. Nel sogno, essi non apprendono solo avvenimenti futuri, ma addirittura vengono illuminati da nuove conoscenze che poi divulgano per il bene comune. Per affidarsi al sogno non è necessario seguire la disciplina sciamanica, basti pensare a Beethoven o a Eisntain, solo per citare alcuni tra i geni dei nostri tempi che hanno dichiarato di aver avuto delle rivelazioni in sogno. Quando si parla di sogno, è importante ricordarsi che i sogni ad occhi aperti e quelli vissuti durante il sonno hanno il medesimo valore. Un detto Iroquois recita: "Niente può succedere fino a quando non è stato sognato |
Riferimento: Nativi americani
h,il conforto,l'inesprimibile conforto nel sentirsi al sicuro con una persona,quando non devi soppesare i pensieri o misurare le parole,ma' puoi esprimerli subito,cosi' come sono,grani e pula insieme,certo che una mano fedele lì prendera' e li' setaccera, tenendo in serbo le parti meritevoli e disperdendo con un soffio compassionevole il resto............ Anziano-SHOSHONE
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Riferimento: Nativi americani
"Non ci interessa la ricchezza, essa non è utile e non la si può portare con sè da morti. Vogliamo allevare i nostri figli. Della ricchezza che voi inseguite, non sappiamo che farcene; vogliamo solamente amore e pace."
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Riferimento: Nativi americani
Grande Padre, Grande Spirito che governi l’Universo,
Le facce delle cose viventi sono tutte uguali: Con espressione tenera esse si alzano dai campi. Guarda verso i tuoi figli e fa’ in modo che essi possano affrontare il vento E camminare una buona strada fino al giorno del loro compimento. Grande Padre, Grande Spirito riempici con la tua luce. Dacci la conoscenza per capire e la vista per vedere. Insegnaci a camminare la Dolce Terra che e’ la Madre di tutto cio’ che vive. Lakota-Preghiera al Grande Spirito — |
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Traduzione in Italiano: P2psin.it & Cionfs.it
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