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Riferimento: Nativi americani
Donna che ascolta
Gli echi degli Antenati cavalcano i Venti del Cambiamento. Le voci delle Creature chiamano il mio nome. Spiriti che cantano nella brezza. Onde che vi infrangete a riva, cuore pulsante di Madre Terra, ditemi a cosa devo prestare ascolto. Nella calma che precede l'alba e il tramonto i messaggi nascosti vengono liberati. Come i canti del mio Popolo, i loro ritmi mi parlano, le mie orecchie sentono questa musica e il mio cuore comprende. Madre del Clan Tiyoweh, mi arrendo al tuo volere. Ascolto i tuoi sussurri sul percorso da te tracciato, cercando la voce immobile che vive nel mio cuore. Jamie Sams Seneca -Cherok |
Riferimento: Nativi americani
L'opinione degli altri, è solamente un punto di vista, non un verdetto.
Un certo tipo di personalità pretende che il suo punto di vista sia quello che detta legge - quello che determina cosa sia giusto e cosa invece non lo sia. Potrebbe anche aver ragione in questa circostanza, ma deve necessariamente averla sempre? Ascoltate, noi possiamo cambiare. Chiunque di noi può. E' un nostro diritto abbandonare la vecchia pelle ed insossarne una nuova. Questo può generare dei sospetti - succede sempre con questo genere di cose. San Paolo non era esattamente una persona onesta, fino al giorno in cui decise di cambiare. Anche noi possiamo farlo - e possiamo uscire dal mirino di coloro che non vogliono accettare il nostro cambiamento. Pare proprio che la miglior vendetta sia quella di diventare buoni...anche se gli scettici aggrottano la fronte. Vogliamo sapere se avete l'intenzione di combattere i Sioux oppure no. Vogliamo saperlo. Piede Nero Crow |
Riferimento: Nativi americani
Onìya Wakȟáŋ (Respiro Sacro)
Io posso parlare, quando conversi con me e ti ascolterò, quando parlerai. Io ti posso aiutare, quando hai bisogno di aiuto. Ma non mi ferire, perchè io posso sentire, come te. Io ho la forza di guarire, eppure all’inizio tu dovrai cercarla. Forse tu pensi che io sia solo una roccia, che giace nel silenzio, sull’umido suolo. Ma io non sono questo. Io sono una parte della vita, io vivo, io aiuto coloro che mi rispettano. Penna d’Aquila Danzante |
Riferimento: Nativi americani
Ti perdono nemico, perché solo così io mi libero dal male che tu vorresti lanciarmi addosso e far cadere su di me.
No, io conosco la Legge e non cado nel tranello come tanti illusi. Io so di essere libero. Non accetto di legarmi a te con vincoli di odio e di vendetta. Non accetto il male che tu vorresti infliggermi perché sono libero. Perdonandoti io lo lascio ricadere su di te perché è generato da te. Se io reagissi rioffendendoti diventerei non più creditore davanti a te ma debitore. Tu mi terresti imprigionato a te finché io non saldo il debito di fronte alla Legge Divina. Legati pure tu con chi accetta il tuo attacco. Io col perdono me ne sciolgo. Tu nulla puoi su di me che io stesso non voglia. Tutto ciò che tu fai ricadrà su di te, perché fatto da te, e non su di me se non nella misura in cui avrò fatto da me. Ho il dovere di soccorrerti in questo pericolo che corri. Perché per quanto io soffra e perdoni nulla potrò contro le conseguenze del tuo operato e tu dovrai inesorabilmente pagare per il tuo errore. Ricorda... non colpisci me, stai colpendo te stesso Perché io fratello ti perdono. [ Nativo Americano ] |
Riferimento: Nativi americani
"Ci fecero molte promesse, più di quante ne ricordi, ma ne mantennero una sola: promisero di prendere la nostra terra e se la presero."
(Nuvola Rossa, capo Sioux |
Riferimento: Nativi americani
Possa il tuo spirito esser sempre libero di scegliere il cielo sul quale volare, i tuoi passi decidere quale cammino affrontare.
Possa il tuo cuore non esser contaminato dal quotidiano vivere, la tua mente esser lucida e non influenzata dagli eventi. Possa questa vita regalarti ancora preziosi momenti. - Paolo Bray - |
Riferimento: Nativi americani
AQUILA GRIGIA - LA LEGGENDA DELL'AURORA
Molto tempo fa in questo paese era buio fitto. Gli abitanti, tennero un'assemblea e decisero che occorreva una persona che fosse veloce a correre.: Scelsero Ghiandaia Azzurra. Esso, si mise subito in moto in direzione di levante e finalmente giunse in una capanna di terra in un villaggio molto abitato a giudicare dalla quantità di capanne, ma nessuno in realtà era li, perché se ne erano andati ad una festa non molto distante. Entrato nella capanna trovò un bambino.. Ghiandaia Azzurra chiese al bambino: "Dove sono andati?'". Il ragazzo rispose: "Sono andati via": Nella capanna c'erano delle ceste di provviste contro la parete: Ghiandaia Azzurra indicò la prima cesta che vide li vicino e chiese: "Che c'è in quella cesta?". Il bambino rispose: "Prima sera". Poi indicò la cesta accanto dicendo: "Che c'è in quella cesta?". E il ragazzo rispose: "Appena buio". Le domande alternate dalle risposte si susseguirono, fino all’ ultima:: "Che c'è in quella cesta?". Il fanciullo rispose: "Aurora". Allora Ghiandaia Azzurra afferrò lesto la cesta e se ne scappò di corsa! Il bambino cominciò a gridare: "Ci hanno rubato l'Aurora!". La gente non fece caso alle urla del bambino poco distante, e continuarono a danzare.. Finalmente l’ attenzione di un abitante cadde sulle urla e disse: "Il ragazzo grida che hanno rubato l'Aurora". Tutti accorsero allora alla capanna e, spiegato l’ accaduto si misero presto ad inseguire Ghiandaia Azzurra verso ponente. Egli andava verso ponente, sempre verso ponente. Vicino alla Grande Valle lo raggiunsero. Stavano per prenderlo; eran proprio sul punto di farcela, quando egli aprì la cesta e la luce volò fuori. Aquila Grigia |
Riferimento: Nativi americani
Nube che corre (saggezza indiana)
Il Camminatore del Sogno è arrivato leggero, portando visioni di delizia, quando nei sogni stanotte, ha visitato il mio sonno. Hai il mio cuore in tasca, ti prego quindi di non schiacciarlo, affinché non si rompa prima del nostro prossimo incontro. Camminatore del Sogno, vieni a stringermi contro il tuo petto stanotte. Affinché io possa conoscere l'estasi di due cuori che ardono luminosi. E tu saprai che il mio spirito ti ha fatto visita ancora, colmo di onde di devozione che si infrangono sulla spiaggia. Jamie Sams- Cherokee Seneca (Pontiac) |
Riferimento: Nativi americani
IL BAMBINO E NONNA LUNA
Nonna, insegnami a toccare le stelle, a far sorridere il cielo e ad aspettare l’arcobaleno dopo il temporale. Potrò così offrirti la risata dei miei occhi, il tepore del mio amore, la fiducia del mio cuore e l’innocenza della mia gioia più grande: sapere che mi guardi e mi accudisci... (Jamie Sams)Cherokee-Seneca |
Riferimento: Nativi americani
Scuse del Congresso Usa agli indiani
Strage di Sand Creek condannata dopo 136 anni Le "giacche blu" attaccarono un accampamento massacrando senza pietà 150 Cheyenne e Arapaho, soprattutto donne e bambiniritardo le scuse del Congresso. Sul luogo della strage, avvenuta il 29 Washington. Uno degli episodi più brutali della storia del West, il massacro di 150 indiani sulla sponda del Sand Creek, ha fatto scattare con 136 anni di novembre 1864 lungo un torrente del Colorado, sarà posta una lapide per ricordare i Cheyenne e Arapaho, in gran parte donne e bambini, massacrati da un migliaio di "giacche blu" del colonnello John Chivington. Come rievoca una sequenza memorabile del film di Arthur Penn "Piccolo grande uomo", i soldati circondarono all'alba un accampamento pellerossa aprendo improvvisamente il fuoco. Il Congresso ha approvato una legge per trasformare in un sito storico il luogo del massacro, 250 km a sud-est di Denver. La legge era stata presentata da Ben Cavallo Notturno Campbell, l'unico senatore pellerossa della storia Usa, discendente delle vittime del massacro. Nel 1865, le testimonianze della strage portarono il Congresso ad aprire una inchiesta. Ma i colpevoli non furono mai puniti, la strage non venne mai ufficialmente condannata. L'episodio innescò dodici anni di Guerre Indiane sfociate poi nella uccisione di George Custer a Little Big Horn. Una città situata vicino al luogo della carneficina sul Sand Creek reca ancora oggi il nome del colonnello Chivington. Non vi è invece alcuna menzione delle vittime del massacro. La legge del Congresso, conferendo valore storico al sito, consentirà agli indiani di proteggere la sacralità dell'area. I pellerossa chiedono da tempo al Congresso di riconoscere con memoriali anche il loro ruolo nella storia della regione: gran parte dei monumenti esistenti nel West onorano solo i pionieri bianchi e i soldati. dal web |
Riferimento: Nativi americani
Canto Navajo – Non sono lì, non dormo
“Non restare a piangere sulla mia tomba. Non sono lì, non dormo. Sono mille venti che soffiano. Sono la scintilla diamante sulla neve. Sono la luce del sole sul grano maturo. Sono la pioggerellina d’autunno quando ti svegli nella quiete del mattino. Sono le stelle che brillano la notte. Non restare a piangere sulla mia tomba. Non sono lì, non dormo.” Canto Navajo |
Riferimento: Nativi americani
COME SOLE ANDO' IN CIELO
Prima che nascesse Sole, tutto era buio. Perchè nascesse Sole, la Madre cominciò a crearlo. Fece prima la lucciola, ma vide che non illuminava molto. Allora si decise a fare Sole. Egli viveva con Luna, ma aveva anche un'altra moglie. Era un omuncolo brutto e deforme, ma un giorno gli chiesero: "Vorresti essere il padre del mondo?". Egli disse di sì e così lo vestirono d'oro: tutto era d'oro, il vestito, la borsa, il berretto. Poi Kakaraviku e Sekukue soffiarono e lo sollevarono in alto, in cielo. E appena salì, il buio si ritirò. la moglie di Sole non era bella. Le chiesero se voleva essere la madre del mondo ed ella disse di sì. Anche lei fu vestita d'oro e sollevata in cielo, dove raggiunse Sole. L'altra moglie di Sole, quando vide che Luna seguiva suo marito, corse, ma non riuscì a raggiungerla. Prese allora una manciata di cenere e gliela tirò, macchiandola. E' per questo che Luna non illumina come Sole e non ha la stessa luce. Sole mangia spirito di banana e di malanga, e tutti gli si offre in forma di spirito di pietra: si ammucchiano le pietre, vi si infonde lo spirito, ed esse diventano cibo. A Sole piace soprattutto la focaccia e l'amido di manioca. In cielo, nella Casa delle Cerimonie, c'è una pietra apposita che serve per dar da mangiare a Sole. leggenda indiana dal web |
Riferimento: Nativi americani
Parlavano a voce molto alta quando dicevano che le loro leggi erano fatte per tutti. ma presto capimmo che, sebbene si aspettassero da noi il rispetto della legge, infrangerla per loro era normale. Ci ordinarono di non bere whisky, ma erano essi stessi a fabbricarlo e a vendercelo in cambio di pellicce e pelli, fino a quando non ne rimasero quasi più. I loro Saggi dissero che potevamo adottare la loro religione, ma quando cercammo di comprenderla ci rendemmo conto che i bianchi avevano troppe religioni differenti.. e che raramente due di loro erano d'accordo su quale fosse quella giusta da seguire. Questo ci confuse molto finché capimmo che l'uomo bianco non considera la propria religione più seriamente delle leggi, tenendole entrambe dietro di sé, come aiutanti, per usarle quando possono fargli comodo nei rapporti con gli stranieri. Questi non erano i nostri modi. Mantenemmo le leggi che noi avevamo fatto e praticammo la nostra religione.
E posso andare avanti a raccontare di guerre e di furti di cavalli, Ma quando non ci furono più bisonti il cuore dei mio popolo cadde a terra e non si alzò mai più. Dopo, non accadde più niente. Grande Aquila, Sioux |
Riferimento: Nativi americani
LA RACCOLTA DELLE ERBE
Quando doveva raccogliere le erbe che avrebbe utilizzato per i propri rimedi, una Donna di Medicina usava alzarsi prima dell’alba per offrire le preghiere e i ringraziamenti della giornata. Quando i primi raggi del sole toccavano le piante, ella si recava dalla pianta più grande di una particolare varietà e le chiedeva il permesso di cogliere soltanto ciò di cui aveva bisogno. Quella pianta madre poteva dare o negare il consenso parlando al cuore della donna. Se il permesso veniva accordato, ella superava le sette piante successive senza cogliere nulla al fine di lasciarne abbastanza per le sette generazioni future. Quando si avvicinava a una pianta, le domandava di offrire il suo potere curativo. Se la richiesta veniva rifiutata si spostava verso altre piante e coglieva soltanto quelle che erano disposte a offrire la propria forza vitale per aiutarla a preparare i rimedi erboristici. A quell'ora del mattino la rugiada copriva ogni cosa e la forza vitale della pianta era al massimo. Raccogliere le erbe più tardi, quando il sole era già alto, significava avere meno forza vitale nei rimedi. La Ruota delle Lune |
Riferimento: Nativi americani
Le ninnananne del mio popolo sono state tramandatedi generazione in generazione ele cantiamo ancora oggi. Molte raccontano di animaliche si occupano affettuosamente dei loro piccoli,altre descrivono la terra d'origine del mio popolo equella in cui vivevamo. Attraverso queste canzonivogliamo insegnare ai nostri figlisoprattutto una cosa:profondo rispetto. Profondo rispetto e grande attenzione per tutto il creato. Solo quando avranno imparato a rispettare gli altri,potranno avere rispetto per se stessi. E solo così otterranno il rispetto degli altri. Per il mio popolo il rispetto di sé è una cosa importantee noi lo coltiviamo e lo sosteniamo. Una persona non può vivere senza avere rispetto per se stessa.
(Henry Vecchio Coyote) - Crow |
Riferimento: Nativi americani
Nube che corre
Se potessimo ascoltare la memoria degli alberi e del loro legno portato in ogni posto tagliato e modellato, se le parole che gli alberi dicono arrivassero alla nostra mente; se la Terra fosse rispettata e le restituissimo quello che le togliamo; se potessimo bere l'acqua dei fiumi,se le nostre parole fossero i sospiri dell' alba e il sole nascendo ci facesse commuovere per l'emozione di vedere un nuovo giorno. Se davanti al nostro cibo ringraziassimo lo spirito dell'animale che è morto per nutrirci. Se ogni persona fosse un fratello,perchè ognuno ha bisogno dell'altro,se le case fossero nuvole cucite dai fulmini, allora potremmo pensare a Wakan Tanka,al mistero che lo avvolge,al fumo della Pipa che ci ricongiunge a lui, in un grande Cerchio Sacro che circonda la vita. Allora potremmo fare Hunkapi e diventare parenti legati dallo scambio del tabacco per il grano e fumeremmo la Pipa Sacra. Se facessimo tutte queste cose,saremmo...Nativi Americani! Osceola |
Riferimento: Nativi americani
L'individualità colora la vita. I nostri stati d'animo hanno dei colori, così come i nostri vestiti, le sfumature della nostra pelle, le nostre idee.
Noi siamo stati creati per essere tutti allo stesso modo, ma siamo stati creati per essere noi stessi, per occupare un posto che nessun'altra persona potrebbe occupare. La Terra sarebbe un luogo monotono se ogni collina, ogni albero e ogni valle, fossero una linea retta e niente potesse essere diverso. Se ogni cosa avesse un colore grigio o fosse totalmente piatta, noi ci adegueremmo e saremmo altrettanto monotoni. Non esiste una regola secondo cui dobbiamo essere come tutti gli altri. Non dobbiamo seguire mode e fare cose insensate perchè qualcun altro le stà facendo. La vita di ognuno è un'entità separata, distinta dalla folla. E' nostra a du da lv di, nostra responsabilità personale, mantenere il rispetto di noi stessi, senza discussioni. Dio onnipotente ci ha creati tutti. Nuvola Rossa |
Riferimento: Nativi americani
Gli occhi,la porta dell’anima
il recipiente della verità l’essenza dell’uomo. Io guardo negli occhi di un Guerriero e vedo la gloria della nazione. Un uomo,stà ritto,s***** larghe sostenendo la Storia e l’insita Dignità del suo Popolo. Io guardo negli occhi di un Guerriero e capisco l’onore della nazione la Moralità... l’Umiltà... la Spiritualità.. di questo Popolo. Io guardo negli occhi di un Guerriero e vedo il protettore della Nazione la prima e l’ultima linea di difesa per i bambini e per gli anziani per le donne e i deboli. Io guardo negli occhi di un Guerriero e vedo la fragilità dell’uomo vacillare sotto il peso della sua responsabilità e pur vacillante,ancora fermo in piedi senza vergogna. Io guardo negli occhi di un Guerriero e vedo la visione di un uomo i suoi sogni corrono più veloci può misurare la sua impaziente andatura. Io guardo negli occhi di un Guerriero e vedo l’Uomo.... Cheyenne,del Sud (Pontiac) |
Riferimento: Nativi americani
tutto questo è già cominciato!!!
Gli antenati Nativi d'America narravano che esseri dalla pelle chiara sarebbero giunti dal mare orientale su grandi canoe mosse da immense ali bianche, simili a giganteschi uccelli. Le persone scese da queste grandi imbarcazioni sarebbero state anch'esse simili a uccelli, ma avrebbero avuto i piedi di due diverse forme: uno di colomba, l’altro di aquila. Il piede di colomba rappresenterebbe una nuova splendida religione di amore e gentilezza, mentre quello di aquila rappresenterebbe l’avidità per le ricchezze materiali, l'arroganza tecnologica e la perizia guerriera. Per molti anni il piede artigliato dell'aquila avrebbe dominato perché, sebbene questo nuovo popolo avesse parlato molto della nuova religione, non tutti i visi pallidi vivevano secondo i suoi dettami; avrebbero invece artigliato gli indiani col loro piede di aquila, uccidendoli, sfruttandoli e infine riducendoli in schiavitù. Dopo aver offerto una certa resistenza a quella sopraffazione, gli indiani avrebbero perso il coraggio, finendo per lasciarsi sospingere come un gregge e segregare in territori angusti per molti, molti anni. Poi però sarebbe venuto il tempo in cui la Terra si sarebbe ammalata a causa dell'avidità senza freni della nuova civiltà. Liquidi e metalli mortiferi, aria irrespirabile per fumi e ceneri, e persino la pioggia, anziché purificare la Terra, avrebbe riversato gocce avvelenate di piombo. Gli uccelli sarebbero caduti dal cielo, i pesci sarebbero venuti a galla col ventre per aria e tutte le foreste avrebbero incominciato a morire. Quando queste previsioni avessero cominciato ad avverarsi, il popolo indiano si sarebbe trovato al colmo della miseria, ma in seguito dall'Oriente sarebbe giunta una nuova luce e gli indiani avrebbero incominciato a ritrovare la forza, l’orgoglio e la salvezza. La leggenda continuava dicendo che essi avrebbero avuto dalla loro molti fratelli e sorelle visi pallidi: le reincarnazioni degli indiani uccisi o ridotti schiavi dai primi colonizzatori bianchi. Sì diceva che le anime di costoro sarebbero tornate in corpi di tutti i colori, rossi, bianchi, gialli e neri. Insieme e uniti, come i colori dell’arcobaleno, costoro avrebbero insegnato a tutte le genti del mondo come amare e rispettare la Madre Terra, della cui sostanza siamo fatti anche noi umani. Sotto il simbolo dell'arcobaleno, tutte le razze e tutte le religioni del mondo si sarebbero unite per diffondere la grande saggezza della vita nell'armonia tra gli esseri umani e di questi con tutto il creato. Coloro che insegnavano questo credo sarebbero stati chiamati i "Guerrieri dell'Arcobaleno". Pur essendo guerrieri, avrebbero contenuto in sé gli spiriti degli antenati, avrebbero portato la luce della conoscenza nella mente e l'amore nel cuore. Non avrebbero fatto del male a nessun essere vivente. La profezia terminava affermando che, dopo una grande battaglia, grazie alla sola forza della pace, questi Guerrieri dell'Arcobaleno avrebbero finalmente troncato l’opera di distruzione e dissacrazione della Madre Terra e che la pace e l’abbondanza avrebbero regnato per una lunga, felice e pacifica età dell'oro qui sulla Terra. dal web |
Riferimento: Nativi americani
L'individualità colora la vita. I nostri stati d'animo hanno dei colori, così come i nostri vestiti, le sfumature della nostra pelle, le nostre idee.
Noi siamo stati creati per essere tutti allo stesso modo, ma siamo stati creati per essere noi stessi, per occupare un posto che nessun'altra persona potrebbe occupare. La Terra sarebbe un luogo monotono se ogni collina, ogni albero e ogni valle, fossero una linea retta e niente potesse essere diverso. Se ogni cosa avesse un colore grigio o fosse totalmente piatta, noi ci adegueremmo e saremmo altrettanto monotoni. Non esiste una regola secondo cui dobbiamo essere come tutti gli altri. Non dobbiamo seguire mode e fare cose insensate perchè qualcun altro le stà facendo. La vita di ognuno è un'entità separata, distinta dalla folla. E' nostra a du da lv di, nostra responsabilità personale, mantenere il rispetto di noi stessi, senza discussioni. Dio onnipotente ci ha creati tutti. Nuvola Rossa |
Riferimento: Nativi americani
Il sole dell'autunno riscalda il bosco e il suo tepore invita la timida marmotta ad uscire per andare a dormire sopra una roccia, protesa verso il sole.
L'industrioso picchio è occupato a battere su un tronco cavo e una femmina di daino sbuffa. mentre i suoi zoccoli scivolano sul tappeto di foglie autunnali. Questa è la stagione di fertile pienezza, quando la lanugine di semi si lascia trasportare dalla brezza, quella stessa brezza che accarezza i prati sfumati di rosa e di beige e ne piega dolcemente l'erba in un inchino. Sia che si parli della natura, o della natura umana, questo è un tempo di sottile cambiamento, il tempo in cui le oche prendono le vie del cielo verso il sud e l'uomo tenta di prevedere la severità dell'inverno. Ma dietro tutto questo c'è uno Spirito che ama e che ci dice di non preoccuparci. E allora perchè ci chiedete di lasciare i fiumi, il sole e il vento e di andare a vivere dentro le case? Parra-Wa-Samen Capo guerriero Comanche |
Riferimento: Nativi americani
“Nonno perché gli uomini combattono”
Il vecchio, gli occhi rivolti al sole calante, al giorno che stava perdendo la sua battaglia con la notte, parlò con voce calma. “Ogni uomo, prima o poi, è chiamato a farlo. Per ogni uomo c’è sempre una battaglia che aspetta di essere combattuta, da vincere o da perdere. Perché lo scontro più feroce è quello che avviene fra i due lupi.” “Quali lupi nonno?” “Quelli che ogni uomo porta dentro di sé.” Il bambino non riusciva a capire. Attese che il nonno rompesse l’attimo di silenzio che aveva lasciato cadere fra loro, forse per accendere la sua curiosità. Infine, il vecchio che aveva dentro di sé la saggezza del tempo riprese con il suo tono calmo. “Ci sono due lupi in ognuno di noi. Uno è cattivo e vive di odio, gelosia, invidia, risentimento, falso orgoglio, bugie, egoismo.” Il vecchio fece di nuovo una pausa, questa volta per dargli modo di capire quello che aveva appena detto. “E l’altro?” “L’altro è il lupo buono. Vive di pace, amore, speranza, generosità, compassione, umiltà e fede.” Il bambino rimase a pensare un istante a quello che il nonno gli aveva appena raccontato. Poi diede voce alla sua curiosità e al suo pensiero. “E quale lupo vince?” Il vecchio Cherokee si girò a guardarlo e rispose con occhi puliti. “Quello che nutri di più.” Giorgio Faletti |
Riferimento: Nativi americani
Non abbiamo mai fatto nulla di male all’uomo bianco; non abbiamo intenzione di farlo... Noi vogliamo essere amici dell’uomo bianco... I bisonti stanno rapidamente diminuendo. Le antilopi,che pochi anni fa erano numerose,ora sono poche. Quando questi animali saranno tutti morti noi patiremo la fame; vorremo qualche cosa da mangiare,e saremo costretti a venire al forte. I vostri giovani uomini non devono sparare su di noi; ogni volta che ci vedono ci sparano addosso,e noi spariamo a loro.
Toro Alto-Cheyenne |
Riferimento: Nativi americani
Vi è molto di folle nella vostra cosidetta civiltà. Come pazzi voi uomini bianchi correte dietro al denaro, finché ne avete così tanto, che non potete vivere abbastanza a lungo per spenderlo. Voi saccheggiate i boschi e la terra, sprecate i combustibili naturali, come se dopo di voi non venisse più alcuna generazione, che ha altrettanto bisogno di tutto questo. Voi parlate sempre di un mondo migliore, mentre costruite bombe sempre più potenti, per distruggere quel mondo che ora avete. (Tatanga Mani
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Riferimento: Nativi americani
Conducimi gentilmente verso l'alba,
ove i miei sogni divengono luce, unendosi alla radiosità del sole, spargendo l'indaco del mio Spirito. Riportami al mondo della veglia, con immagini vivide che segnano il mio cuore, stringendo fra le dita le mappe di sentieri appena nati, permettendo alla mia vita di divenire arte viva. (Jamie Sams-Cherokee-Seneca) |
Riferimento: Nativi americani
Animali Totem
IL SERPENTE Il serpente simboleggia per gli indiani il ciclo di nascita, vita, morte e rinascita, grazie al processo della muta della pelle. Tra i tipi di forza che gli vengono attribuiti si annoverano la forza della creazione, della sessualità, del mutamento, dell’anima e dell’immortalità. Uomini con l’energia del serpente sono piuttosto rari, poiché tra le esperienze che devono attraversare vi è quella di venire a contatto con veleni senza riportarne danni, cioè imparando a trasformare le sostanze velenose penetrate nei loro corpi in sostanze innocue. Il serpente è una creatura collegata all'elemento fuoco: a livello del corpo ciò genera passione e desiderio, ma a livello spirituale porta ad accedere al Grande Spirito e a realizzare la saggezza che tutto comprende. Qualora il serpente appaia nei vostri sogni, ciò indica che è tempo di iniziare un processo di mutamento, allo scopo di poter progredire per avvicinarsi alla realizzazione di sé. I suoi significati sono: trasmutazione, rinascita, iniziazione, sapienza. dal web |
Riferimento: Nativi americani
L'ULTIMA PREGHIERA DI ALCE NERO,
PER IL FUTURO DEL SUO POPOLO Avo, Grande Spirito, ancora una volta guardami sulla terra e chinati per udire la mia debole voce. Tu sei vissuto per primo, e sei più antico di ogni bisogno, più antico di ogni preghiera. Tutte le cose ti appartengono: i bipedi, i quadrupedi, le ali dell'aria e tutte le cose verdi che vivono. Hai disposto i poteri dei quattro quadranti perchè si incrocino. Hai fatto incrociare la strada buone e la strada della difficoltà; e là dove si incrociano, il luogo è sacro. Un giorno dopo l'altro, eternamente, tu sei la vita stessa delle cose. Perciò ti mando una voce, Grande Spirito, Avo mio, senza dimenticare nulla di ciò che hai fatto, le stelle dell'universo e le erbe della terra. Tu mi hai detto, quando ero ancora giovane e potevo sperare, che se mi trovavo in difficoltà dovevo mandarti una voce, quattro volte, una per ogni quadrante della terra, e tu mi avresti ascoltato. Oggi ti mando una voce per un popolo preso dalla disperazione. Al centro del mondo mi hai portato e mi hai mostrato la bontà e la bellezza e la stranezza della terra verdeggiante, l'unica madre; e le forme delle cose dello spirito, come dovrebbero essere, me le hai mostrate lì e le ho viste. Nel centro di questo cerchio sacro, hai detto che io avrei fatto fiorire l'albero. Con le lacrime sulla faccia, o Grande Spirito!, con le lacrime sulla faccia debbo adesso dirti che l'albero non è mai fiorito. Quì, nel centro del mondo, dove mi portasti quando ero giovane per insegnarmi; quì, vecchio ormai mi vedi e l'albero si è seccato. Può darsi che qualche piccola radice dell'albero sacro sia ancora viva. Allora nutrila, affinchè possa buttar foglie e fiori e riempirsi di uccelli cantori. Ascoltami, non per me, ma per il mio popolo; io sono vecchio. Ascoltami, perchè essi possano ancora una volta ritornare entro il cerchio sacro e trovare la buona strada rossa, l'albero protettore. |
Riferimento: Nativi americani
La sofferenza sembra giustificare il nostro bisogno di vendetta - ma c'è una vendetta più dolce nello scoprire che il nostro spirito interiore può espandersi talmente da sospingere fuori ogni ingiustizia ed amarezza.
Chi non ha il diritto di sentirsi amareggiato? Una cosa difficile da dimenticare, una montagna da superare - ma poi, segue una tale pace! La pace si espande, come caldo miele sul pane e permea ogni piccola parte di noi, che la cattura e la trattiene. Il cuore allarga le sue braccia in gratitudine, per essere stato liberato dall'oscurità di amari ricordi. Tutti noi possiamo farlo - tutti noi dobbiamo farlo, se vogliamo stare bene e avere qualcosa da condividere. Bisogna semplicemente lasciar andare. Sarà la vita stessa che farà pareggiare i conti, lo fà sempre. Per il tempo che vivrò, voglio vivere bene. Geronimo Apache Chiaracahua |
Riferimento: Nativi americani
Fra le virtù più importanti di un essere umano, una delle più rispettate fra i Nativi era senza dubbio la saggezza. Era una delle doti richieste ai capi, insieme con l'autocontrollo, la generosità, il coraggio e l'audacia. Ma fra tutte era anche la meno dimostrabile.
Un uomo era ritenuto saggio quando era capace di dispensare validi consigli al prossimo, quando infondeva fiducia ai guerrieri prima di una spedizione di guerra, quando riusciva a trovare mediazioni durante le liti tra i mèmbri della comunità, quando aveva una conoscenza superiore delle tradizioni della tribù, delle forze della natura e del regno degli Spiriti. Gli anziani della comunità erano i custodi di tutte le tradizioni, dei canti, delle storie, dei miti, e per questo erano ascoltati e venerati. Dato che tutto veniva tramandato oralmente, un anziano era, forzando un po' il paragone, ciò che per noi è una biblioteca: il ricettacolo del sapere della società. E il suo compito era trasmettere ai giovani tutta la sua conoscenza, affinchè la tradizione, e quindi la tribù stessa, potesse sopravvivere. II tentativo costante all'interno della cultura indiana di raggiungere l’armonia si rivela anche qui: da un lato i giovani erano educati e costantemente sollecitati a trattare con rispetto gli anziani, dall'altro questi ultimi avvertivano come naturale cedere il loro potere alle generazioni successive e le preparavano al meglio per questo compito. Gli anziani sapevano così di non essere inutili, anzi di avere un ruolo importante, un lavoro essenziale per il presente e il futuro della tribù. E i giovani non li consideravano un peso morto o, peggio ancora, un ostacolo per la conquista di un loro ruolo nella comunità. Un'altra dimostrazione di saggezza per gli Indiani era quella espressa nella vita di un individuo che impiega tutte le energie per il bene del prossimo, anche a costo di negare completamente se stesso. E chi più di un anziano poteva essere nella serena condizione di avere già una lunga vita alle s***** e desiderare di spendere quella che restava per il bene della comunità? In questa ottica e con una visione profondamente Spirituale di tulle le cose, compresa la morte,si spiega perchè molti anziani, troppo ammalati o non più in grado di badare a se stessi, scegliessero di allontanarsi dalla tribù per andare a morire in solitudine. nube che corre |
Riferimento: Nativi americani
Dividere ciò che si possiede, essere generosi è la nostra prima legge, il valore più grande in cui crediamo. Per poterci far dimenticare questi valori, ma soprattutto per allontanarci dal grande attaccamento e rispetto che avevamo per la Madre Terra, era necessario distruggere ciò che ci dava la forza di credere in tutto questo: la nostra spiritualità.
Birgil-Kills- Straight- Lakhota |
Riferimento: Nativi americani
Fra le virtù più importanti di un essere umano, una delle più rispettate fra i Nativi era senza dubbio la saggezza. Era una delle doti richieste ai capi, insieme con l'autocontrollo, la generosità, il coraggio e l'audacia. Ma fra tutte era anche la meno dimostrabile.
Un uomo era ritenuto saggio quando era capace di dispensare validi consigli al prossimo, quando infondeva fiducia ai guerrieri prima di una spedizione di guerra, quando riusciva a trovare mediazioni durante le liti tra i mèmbri della comunità, quando aveva una conoscenza superiore delle tradizioni della tribù, delle forze della natura e del regno degli Spiriti. Gli anziani della comunità erano i custodi di tutte le tradizioni, dei canti, delle storie, dei miti, e per questo erano ascoltati e venerati. Dato che tutto veniva tramandato oralmente, un anziano era, forzando un po' il paragone, ciò che per noi è una biblioteca: il ricettacolo del sapere della società. E il suo compito era trasmettere ai giovani tutta la sua conoscenza, affinchè la tradizione, e quindi la tribù stessa, potesse sopravvivere. II tentativo costante all'interno della cultura indiana di raggiungere l’armonia si rivela anche qui: da un lato i giovani erano educati e costantemente sollecitati a trattare con rispetto gli anziani, dall'altro questi ultimi avvertivano come naturale cedere il loro potere alle generazioni successive e le preparavano al meglio per questo compito. Gli anziani sapevano così di non essere inutili, anzi di avere un ruolo importante, un lavoro essenziale per il presente e il futuro della tribù. E i giovani non li consideravano un peso morto o, peggio ancora, un ostacolo per la conquista di un loro ruolo nella comunità. Un'altra dimostrazione di saggezza per gli Indiani era quella espressa nella vita di un individuo che impiega tutte le energie per il bene del prossimo, anche a costo di negare completamente se stesso. E chi più di un anziano poteva essere nella serena condizione di avere già una lunga vita alle s***** e desiderare di spendere quella che restava per il bene della comunità? In questa ottica e con una visione profondamente Spirituale di tulle le cose, compresa la morte,si spiega perchè molti anziani, troppo ammalati o non più in grado di badare a se stessi, scegliessero di allontanarsi dalla tribù per andare a morire in solitudine. (Pontiac) |
Riferimento: Nativi americani
Il perdono ci rende liberi. Ciò non significa approvare ciò che perdoniamo, ma perdonare significa camminare liberi come il vento. Recidere le corde che vi legano. Non possiamo tenere il piede di un altro nel fuoco senza bruciarci le dita. Dobbiamo perdonare e lasciarci alle s***** le azioni sbagliate degli altri.
Questo è il primo passo verso la guarigione. (Joyce Sequichie Hifler, Cherokee) |
Riferimento: Nativi americani
Non possiamo lasciare che la paura di fare degli sbagli ci impedisca di scoprire quello che possiamo fare.
Solo coloro che non fanno nulla possono evitare di commettere un errore. Ma anche in questo caso, l'inattività è comunque un errore. Il primo passo è il più difficile. Ma con ogni nuovo sforzo, aumenta il potenziale e la fiducia in noi stessi. Quando titubiamo, ci viene naturale chiederci se siamo su un terreno sicuro e se dovremmo proseguire su di esso. E' nel momento di maggior dubbio che dovremmo raccogliere la nostra fede e la nostra forza per progredire verso nuovi livelli più elevati di fiducia in noi stessi. Niente può fermarci, quando sappiamo di avere quello che ci vuole per riuscire. La nostra ricompensa, non stà soltanto nel vincere, ma nella nuova riserva di forza e di spirito data dalla nostra determinazione a fare sempre meglio. Nelle azioni e nella conversazione, non fate mai cose inutili. Non perdetevi in chiacchiere futili nè in pettegolezzi...e non cedete alla tentazione di comportarvi in modo malvagio. Cinque Nazioni |
Riferimento: Nativi americani
La lunga strada tortuosa inizia alle stelle, rovesciato sulle cime delle montagne, è trasportato nella neve, ai corsi d'acqua, i fiumi, al mare.
Copre Canada, Alaska, America, Messico fino a Guam, e si gira intorno alle popolazioni indigene. Il sentiero rosso è un cerchio di persone in piedi della mano, le persone di questo mondo, le persone tra i popoli nel mondo dello Spirito. Il popolo delle stelle, il popolo animale, il popolo delle pietre, il popolo dei fiumi, il popolo degli alberi. Il cerchio sacro. Percorrere la strada rosso è conoscere il sacrificio, la sofferenza. È capire con umiltà. È la capacità di essere nudo davanti a Dio per tutto anche per i suoi misfatti, per la sua mancanza di forza, per i suoi modi privi di compassione, per la sua arroganza; perché per percorrere il sentiero rosso, sai sempre che si può fare sempre meglio. E si sa, quando si fanno cose buone, è attraverso il Creatore, e si è grati. Percorrere la strada rosso è sapere che ti trovi in un terreno di uguaglianza con tutti gli esseri viventi. È sapere che, il fatto che sei nato umano non ti dà superiorità su nulla. È sapere che ogni creatura ha uno spirito, e il fiume sa più di te, la montagna sa più di te, il popolo delle pietre sa più di te, gli alberi sanno più di te, il vento è più saggio di quanto sia Tu, e il popolo degli animali ha la saggezza. Si può imparare da ognuno di loro, perché hanno qualcosa che tu non hai: Essi sono liberi di cattivi pensieri. Non vogliono vendicarsi di nessuno, loro cercano giustizia. Per percorrere il sentiero rosso, sono stati e disposizione i diritti dati da Dio, lei ha il diritto di pregare, avete il diritto di ballare, avete il diritto di pensare, avete il diritto di proteggere, avete il diritto di conoscere La madre, avete il diritto di sognare, lei ha il diritto alla visione, avete il diritto di insegnare, lei ha il diritto di imparare, avete il diritto di piangere, avete il diritto alla felicità, avete il Diritto di guardare gli errori, lei ha il diritto alla verità, avete il diritto al mondo dello Spirito. Percorrere la strada rosso è conoscere i suoi antenati, e chiamare per chiedere aiuto. È sapere che esiste una buona medicina, e c'è una cattiva medicina. È sapere che il male esiste, ma è vile e è spesso sotto mentite spoglie. È sapere che ci sono spiriti maligni che sono in costante ricerca di un modo per vincere forza per se stessi humorada a. Percorrere la strada rosso, significa avere meno paura di commettere errori, perché sai che la vita è un viaggio, un cerchio continuo, un cerchio sacro. Gli errori sono fatti ma possono essere corretti con umiltà, perché se non si arriva a essere umili, non si sa quando è stato commesso un errore. Se prende la strada rosso, saprai che ogni dolore conduce a una migliore comprensione, ogni orrore non può essere spiegato, ma è in grado di offrire crescita. Percorrere la strada rosso è trova la bellezza in tutte le cose. Percorrere la strada rosso è sapere che un giorno riuscirai a passare per il mondo degli spiriti e non avrai paura. (Pontiac) |
Riferimento: Nativi americani
Non mi interessa cosa fai per vivere,
voglio sapere per cosa sospiri, e se rischi il tutto per trovare i sogni del tuo cuore. Non mi interessa quanti anni hai, voglio sapere se ancora vuoi rischiare di sembrare stupido per l'amore, per i sogni, per l'avventura di essere vivo. Non voglio sapere che pianeti minacciano la luna, voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dolore, se sei rimasto aperto dopo i tradimenti della vita, o se ti sei rinchiuso per paura del dolore futuro. Voglio sapere se puoi sederti con il dolore, il mio o il tuo, se puoi ballare pazzamente e lasciare l'estasi riempirti fino alla punta delle dita senza prevenirci di cautela, di essere realisti, o di ricordarci le limitazioni degli esseri umani. Non voglio sapere se la storia che mi stai raccontando sia vera. Voglio sapere se sei capace di deludere un altro per essere autentico a te stesso, se puoi subire l'accusa di un tradimento e, non tradire la tua anima. Voglio sapere se sei fedele e quindi di fiducia. Voglio sapere se sai vedere la bellezza anche quando non è bella tutti i giorni se sei capace di far sorgere la tua vita con la tua sola presenza. Voglio sapere se puoi vivere con il fracasso, tuo o mio, e continuare a gridare all'argento di una luna piena: Si! Non mi interessa sapere dove abiti o quanti soldi hai, mi interessa se ti puoi alzare dopo una notte di dolore, triste o spaccato in due, e fare quel che si deve fare per i bambini. Non mi interessa chi sei, o come hai fatto per arrivare qui, voglio sapere se sapresti restare in mezzo al fuoco con me e non retrocedere. Non voglio sapere cosa hai studiato, o con chi o dove, voglio sapere cosa ti sostiene dentro, quando tutto il resto non l'ha fatto. Voglio sapere se sai stare da solo con te stesso, e se veramente ti piace la compagnia che hai nei momenti vuoti. Nativa tribù Oriah |
Riferimento: Nativi americani
C’era una volta,in un inverno freddissimo, un uccellino che volava su un campo innevato. Avendo le zampette piene di neve cercava un posto su cui appoggiarsi.
Dall'alto sembrava che tutto fosse ricoperto di neve. Scendendo più in basso, però, si accorse che c’era una pietra che ne era priva. Allora l’uccellino si avvicinò e chiese al sasso: “Scusami, sono infreddolito e ho le zampette piene di neve, posso poggiarmi su di te per qualche istante? ” Il sasso lo guardò e subito disse “Ma certo! ”. L’uccellino si posò, si asciugò le zampette e dopo qualche minuto riprese il viaggio. Nel ripartire disse alla pietra: “Grazie, sei stato veramente gentile, eri l’unico su cui potevo poggiarmi. Ti sarò sempre debitore ”. Ma il sasso rispose: “Grazie a te! Ora non mi chiederò più che ci sto a fare! Leggenda Cherokee-L'utilità di un Sasso (Pontiac) |
Riferimento: Nativi americani
VITA NEL TEPEE
Vivere vuol dire mangiare, scaldarsi, dormire sereni ed il tipì assolve bene questi compiti; si entrava dalla porta, generalmente rivolta ad Est, non solo perché i venti della pianura vengono dall'Ovest, ma anche per rispetto verso il giorno nascente. Sulla sinistra vi era la riserva di legna, lungo il perimetro i giacigli di pelle di bisonte che diventano comodi divani nelle ore diurne, tra un letto e l'altro venivano disposti i bauli di cuoio crudo, mentre i viveri erano abitualmente disposti sulla destra della porta. Il fuoco era situato davanti all'ingresso lievemente prima del centro del tipì, esattamente sotto l'apertura protetta dalla falde lasciate nella copertura, le armi di notte venivano disposte a portata di mano e i cavalli migliori legati ai picchetti delle tende; ricordiamo che l'accampamento Soiux era un campo in armi anche nei periodi di «pace». Il tutto era veloce da montare e ancora più veloce da smontare. |
Riferimento: Nativi americani
Mitakuye Oyasin!
Il sacro abbraccio con gli Spiriti Antenati è vicino Il tempo della cooperazione per unire gli Intenti è arrivato. Siamo nel pieno di una trasformazione planetaria e universale in cui ognuno di noi è coinvolto come Essere umano e come Essere spirituale. Siamo nella terra di passaggio tra il mondo che abbiamo conosciuto fino qui e il mondo nuovo. La Terra ha lanciato il suo richiamo o ogni cercatore di luce, ogni portatore di pace è benvenuto per donare la sua preghiera e il suo sacrificio rituale, per contribuire alla rinascita della nostra amata Madre Terra e dei suoi abitanti, con rinnovata direzione e consapevolezza. La nuova Visione di sé e del mondo è parte della responsabilità di ognuno nel percorrere questo meraviglioso viaggio insieme. Sei benvenuta e sei benvenuto nel sogno che si manifesta ogni volta che ci uniamo nel sacro cerchio della preghiera, per tutte le relazioni. Wopila per la tua preghiera. Wopila per il tuo supporto. Wopila per camminare Chanku Luta. Mitakuye Oyasin Sungmanitu Kota Ki Lowampi |
Riferimento: Nativi americani
IL SUD – CRESCITA
Mi posizionai e creai una porta di comunicazione tra coloro che hanno forma e coloro che ne sono privi. Onora quelli che non sono ancora creati e quelli che ti hanno lasciato. Tutti vivono, per un certo periodo di tempo, in questo luogo; la porta rimane sempre aperta. Ricordi quando, da piccolo, sentivi gli spiriti che ti passavano accanto? Ti sembrava una cosa normale e naturale. Ora ti consideri saggio perché sei sopravvissuto ad alcune prove della vita; ma hai dimenticato la saggezza del mio dono, l’occhio aperto del bambino spontaneo? Questo occhio aperto riceve grandi insegnamenti sul Sé, sul mondo e sull’aldilà. E’ l’occhio della creazione che mio Padre usa tramite me. Ricevi nuovamente questo dono, ora e sii contento. E’ l’energia che benedice tua Madre terra con il tepore che produce la vita. Carte Lakota kȟaŋǧí ska |
Riferimento: Nativi americani
IL NORD – RINNOVAMENTO
Io sono il Nord. Sono quella pace che, prima o poi, giunge a tutti voi. Guardami, ascoltami e prendi parte di questo tesoro. Se mi farai visita troverai la forza della conoscenza, la fermezza nota gli animali che vivono al Nord. La mia dimora è un luogo di conclusioni e di inizi, di mutamento nel centro delle cose. Ti auguro di conoscere la strada che porta a me, affinché tu possa diventare saggio, abile e forte sul sentiero che percorri. Carte Lakota kȟaŋǧí ska |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 19:31. |
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